giovedì, Aprile 18, 2024
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La Fazi alza il sipario con oltre 350 espositori e un’area coperta di 40mila metri quadrati. L’assessore all’Agricoltura della Provincia di Brescia, Gian Franco Tomasoni: «Mercati in difficoltà, ma restiamo la prima realtà agricola d’Italia. Attenzione alla Direttiva nitrati, non è giusto scaricare la colpa dell’inquinamento solo sugli allevatori». Presente all’inaugurazione anche Renzo Bossi, candidato alle Regionali nel Bresciano.

Inaugurata presso il Centro Fiera di Montichiari la 82a edizione della Fiera Agricola Zootecnica Italiana

 La Fiera agricola zootecnica italiana di Montichiari inaugura l’edizione numero 82, sotto la pioggia. Un imprevisto che non frena assolutamente i visitatori. Anzi, fin dall’apertura dei cancelli il flusso degli ingressi è stato elevato, in linea con lo scorso anno.«Sono attesi in questo weekend oltre 40mila visitatori – annuncia prima del taglio del nastro il sindaco di Montichiari, Elena Zanola – e questo conferma la forte attrattiva che ha la Fiera agricola zootecnica italiana per il territorio». Un’attenzione per l’agricoltur che ha radici consolidate, che affondano addirittura, come ricorda il primo cittadino, «al XV° secolo».Sotto la regia del direttore del Centro Fiera del Garda, Ezio Zorzi, scorrono gli interventi nel foyer del quartiere fieristico bresciano. A dominare i discorsi sono le difficoltà economiche del comparto agricolo, ma anche i numeri che rendono Brescia leader nell’agrozootecnia a livello nazionale. E, soprattutto, una fiducia nel futuro dettata da alcuni segnali di speranza. A partire dal numero elevato di espositori alla Fazi (oltre 350 su una superficie di 40mila metri quadrati), dal ritorno dei suini dopo i blocchi sanitari imposti dalla vescicolare, «da un prezzo del latte che non è certamente alto per i produttori», come osserva il presidente dell’Associazione allevatori di Brescia, Germano Pè, «ma che costituisce un punto di partenza ed una certezza sulla quale lavorare e migliorarci». Anche perché, come puntualizza il numero uno degli allevatori lombardi, «la zootecnia non può contare su ammortizzatori sociali e cassa integrazione. Quando una stalla chiude non riapre più».Qualità e nuove sfide imprenditoriali tengono banco, come «la piattaforma lanciata dall’Aia, Italialleva, a garanzia dei produttori e dei consumatori sulla sicurezza alimentare e il Made in Italy».Il patrimonio zootecnico bresciano vanta grandi numeri. Lo ricorda l’assessore provinciale all’Agricoltura, Gian Franco Tomasoni: «Possiamo contare 1,3 milioni di suini allevati ogni anno per produzioni a marchio Dop, come i prosciutti Parma e San Daniele, ma anche 800mila bovini da latte e da carne».Eccellenza quali-quantitativa. Da difendere, non da demonizzare. «Siamo molto preoccupati per la Direttiva nitrati – prosegue Tomasoni – perché riteniamo non si possa indicare la zootecnia come unico colpevole dell’inquinamento. È una tesi che respingiamo con forza».All’inaugurazione hanno preso parte anche i candidati alle regionali Clotilde Lupatini e Renzo Bossi, presentati dal sindaco Zanola. E proprio Bossi jr sottolinea, a margine dell’inaugurazione, «la necessità dell’agricoltura di rimanere agganciata al territorio per rispondere con la tradizione e la qualità alle sfide della globalizzazione». Il grande merito della Fazi di Montichiari? Per Bossi non ci sono dubbi: «Costituisce un luogo di confronto e di dibattito per chi si occupa di agricoltura».l’82a Edizione della Fiera 

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