venerdì, Marzo 29, 2024
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L’Isola del Garda è senza dubbio una delle mete benacensi più esclusive e cariche di suggestioni

Isola del Garda, fiori d’arte e natura

L’Isola del Garda è senza dubbio una delle mete benacensi più esclusive e cariche di suggestioni. Una meta che quest’estate sarà visitabile grazie alla disponibilità della famiglia Cavazza, proprietaria dell’isola, che da qualche anno ha deciso di aprirla al pubblico. La visita sarà possibile da maggio a settembre, con partenza dal porticciolo di Barbarano: imbarco nei giorni di martedì e giovedì alle 9.30 con rientro alle 12; 27 euro a persona, 15 per i bambini tra i 6 e i 12 anni, gratis per quelli più piccoli; il biglietto comprende il trasporto, la visita guidata e un rinfresco con assaggi di prodotti tipici della Valtenesi. È richiesta la prenotazione con almeno 15 giorni di anticipo (tel. 0365 62296; e-mail: info@isoladelgarda.com). L’Isola del Garda è un prezioso scrigno di tesori naturalistici, storici e artistici. Dimora dei romani, dei longobardi, di S. Francesco d’Assisi, di S. Antonio da Padova, di S. Bernardino da Siena, l’Isola del Garda, posta tra Salò e Manerba, è la più grande del lago. Vi spicca, immersa in un eccezionale parco all’inglese, un’imponente villa in stile neogotico veneziano. Dopo l’espulsione dei religiosi nel periodo napoleonico, nell’esistente convento ricavò la propria abitazione il conte Luigi Lechi, che ne fece un centro di cospirazione risorgimentale. Nel 1860 l’isola fu acquistata dal Governo italiano, che vi fabbricò una caserma e per qualche tempo vi tenne un presidio di soldati. Il duca Gaetano De Ferrari di Genova e sua moglie, l’arciduchessa russa Anna Maria Annenkoff, diedero al palazzo dell’isola l’aspetto attuale: la grande villa in stile neogotico veneziano, opera dell’architetto Luigi Rovelli, fu costruita tra il 1900 e il 1903 con un’architettura ispirata ai palazzi veneziani. L’isola fu ereditata dall’unica figlia del duca De Ferrari, la quale, nel 1895, andò in sposa a Scipione Borghese, principe di Sulmona. Quindi una delle due figlie dei Borghese, donna Livia, sposò il conte bolognese Alessandro Cavazza, i cui discendenti sono tuttora i proprietari dell’isola.

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