Stasera a Gardone Riviera si chiude il trittico per Armonie sotto la Rocca dei Virtuosi di Praga diretti da Scarano. Anche romanze scritte dal Vate e musicate da Tosti per il celebre tenore al Vittoriale
Johannsson canta per D’Annunzio
Si conclude stasera, venerdì, col celebre tenore Kristjan Johannsson, la tournée di tre giorni, per il festival Armonie sotto la R occa, dell’Orchestra I Virtuosi di Praga diretta da Alfonso Scarano. L’appuntamento sarà al Vittoriale di Gardone Riviera (se piove, nella parrocchiale di San Nicola), alle 21.15. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Johannsson, artista islandese da molti anni residente sul Garda, ha cantato nei maggiori teatri del mondo, dalla Scala al Metropolitan, dal Covent Garden all’Arena. La sua vocalità, autorevole ed emozionante, ne ha fatto un affermato specialista delle opere di Verdi e Puccini, senza escludere il verismo italiano e il repertorio francese. Stasera Johannsson sarà impegnato in un récital che prevede anche un particolare omaggio a D’Annunzio, con brani di Francesco Paolo Tosti, maestro di romanze da salotto, che faceva parte del gruppo francavillese, con Michetti e Barbella, della giovinezza abruzzese del Vate, e che compose anche musiche di scena per La Figlia di Jorio. Lo stesso Johannsson ci ha raccontato come sarà il suo concerto di stasera. Reduce dal successo ottenuto in Spagna ne «La fanciulla del West» e in Svizzera in «Aida», abbiamo incontrato Kristian Johannsson nella sua bella casa che dai Barcuzzi di Lonato domina il Garda. Una pausa in cui Kristian trova anche il tempo per dedicarsi, oltre alla famiglia, alla cucina, con risultati veramente eccezionali. Ma stasera ci sarà anche la rimpatriata canora sul Garda. «Mi sento, musicalmente, vocalmente, spiritualmente in gran forma, al secondo atto della mia carriera alla quale ho tanto da dare ancora. Attendo con assoluta tranquillità questo concerto con un’eccellente orchestra cameristica, quella dei Virtuosi di Praga con il direttore Alfonso Scarano. Farò una cosa un po’ nuova per me: in questo concerto di canzoni da camera e brani sinfonici, in cui canterò in diverse lingue, italiano, francese, tedesco e napoletano, farò un omaggio a D’Annunzio con 4 o 5 brani musicati da Francesco Paolo Tosti su testi scritti dallo stesso D’Annunzio, come “Visione”, “Non t’amo più” e “A vucchella”, che è in napoletano». «Ci saranno poi — anticipa sempre il tenore -, nel rispetto del tema di questa edizione di Armonie sotto la Rocca, che è “Sulle onde del Danubio”, brani sinfonici di Mozart (le ouverture delle Nozze di figaro e del Don Giovanni), di Beethoven (Prometeo), Rossini (Barbiere, Cenerentola, Il signor Bruschino), Schubert, e una cosa importante di Liszt che la gente conosce come concerto per pianoforte; invece Liszt proponeva questo brano musicale inizialmente come aria cantata in concerto come “O Liebe (Amore)”». Certo che un islandese che canta in napoletano potrebbe essere già una bella novità per la serata? «Sì, è stata dura, molto difficile; però debbo dire che cerco di avvicinarmi il più possibile, anche se non sarà mai come un napoletano autentico. Cercherò di aggiungere un po’ di voce in più per “coprire” qualche inevitabile imperfezione. Ma 18 anni orsono già feci un disco con canzoni tipo O sole mio, Torna a Surriento ecc.: andai a Napoli perché non capivo niente. Cantavo allora a Napoli “Cavalleria Rusticana” ( Johannsson ha ora nel suo repertorio ben 68 opere, ndr) e aggiunsi un altro mese di permanenza proprio per cercare di prendere confidenza con il napoletano». E dopo il Vittoriale? «Sarò come sempre in giro per il mondo con la Turandot, insieme al direttore Zubin Metha ed al suo Maggio Musicale Fiorentino che, dopo l’esperienza a Pechino, nella Città Proibita, porteremo in Giappone».