martedì, Aprile 23, 2024
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Ampliamento del comprensorio alpino «Alto Garda». Il permesso include ora i territori di Gargnano e Tignale

La caccia al cinghiale allarga i suoi confini

Passa da 5270 a 8600 ettari il comprensorio alpino dell’Alto Garda (zona CA8) in cui è possibile la caccia al cinghiale, mentre contestualmente sono stati modificati alcuni punti per il prelievo selettivo degli ungulati. L’iniziativa, partita da Alessandro Sala, assessore in Broletto alla Caccia, ha trovato d’accordo l’intero consiglio provinciale che ha votato a favore dell’allargamento degli spazi. L’ampliamento di 3400 ettari del territorio, chiesto dal Comitato di gestione, presieduto da Giuseppe Tononi, adesso abbraccia, accanto agli originari comuni di Gardone Riviera e Toscolano Maderno, anche il territorio di Gargnano ed in parte anche quello di Tignale. Il motivo del provvedimento? Offrire la possibilità di allargare l’abbattimento dei cinghiali, la cui crescita esponenziale – ha spiegato Sala, affiancato da Federico Pea, responsabile del settore Caccia e Pesca della Provincia e da Leopoldo Ghilardi, presidente della «Pro-segugio», «finisce con il danneggiare le colture». Proprio nella zona dell’Alto Garda, prima dell’allargamento dell’ambito, ne sono stati abbattuti 53, che erano stati prelevati secondo la programmazione prevista, mentre le guardie venatorie, in collaborazione con i cacciatori, ne hanno eliminati altri 25. Sala ha sottolineato inoltre un altro aspetto: nelle carcasse delle femmine abbattute sono stati rinvenuti 29 feti. Passando, invece, alle nuove modifiche che sono state introdotte nel regolamento, una delle novità prevede che si possono istituire nel territorio della Zona Alpi delle aree omogenee, suddivise in 8 comprensori. Inoltre si stabilisce che per entrare nell’albo dei «Cacciatori esperti», occorre acquisire un attestato, rilasciato dai poligoni, dopo aver effettuato almeno 5 tiri su sagoma con carabina e cannocchiale montato. Il quadro si completa con l’elevamento da tre a sei anni dei cosiddetti «accompagnatori» (cacciatori ammessi all’esercizio venatorio in zona Alpi per assistere quelli di selezione). L’assessore Sala ha inoltre preso di mira il bracconaggio evidenziando che «saranno puniti severamente i prelievi fuori caccia degli ungulati», esprimendo nel contempo la propria contrarietà al cosiddetto «tesserone» che i comprensori propongono per evitare la specializzazione dell’esercizio. Infine, presto partiranno dei corsi d’aggiornamento riservati solo ai bresciani: a Lumezzane per nuovi tenditori dei roccoli, a Breno (caccia agli ungulati), a Bogliaco (cinghialai), a Lograto nella sede delle Guardie venatorie provinciali.

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