La famiglia vicentina Marchi, proprietaria del gruppo di cui fa parte l’azienda gardesana, entra nella torinese Burgo Il sindaco Elena: «Una grande operazione: rafforzato lo stabilimento del paese»
La Cartiera di Toscolano ora è più grande
Il sindaco di Toscolano Maderno, Paolo Elena, esprime «viva soddisfazione» per l’operazione che ha portato la famiglia vicentina Marchi, proprietaria di due imprese cartotecniche (a Thiene e la «Palladio» di Vicenza) e quattro cartiere (Sarego, Chiampo, Villorba e, appunto, Toscolano) a entrare nella Burgo, che possiede dieci stabilimenti (Carbonera di Treviso, con una capacità produttiva di 65mila tonnellate; Marzabotto, 70mila; Lugo di Vicenza, 75mila; Chieti, 145mila; Mantova, 150mila; Tolmezzo, 160mila; Avezzano, 245 mila; Verzuolo di Cuneo, 260mila; Sora, 270mila; Duino di Trieste, 430mila), oltre a quello di Virton, in Belgio, con una capacità di 325 mila tonnellate. Burgo è il gruppo più importante d’Italia. Il suo capitale è distribuito tra Capitalia (ex Banco di Roma) e Mediobanca, con un 21 per cento a testa; quote del 15 per cento appartengono a Generali, Italimmobiliare e Compagnie Monegasque; il 7,69 per cento è invece in mano alla Fiat. Ha un fatturato di 1.800 milioni di euro e produce due milioni di tonnellate di carta all’anno. I Marchi, pur avendo «un peso» nettamente inferiore (vendono, infatti, per 400 milioni di euro, e dalle loro fabbriche escono 500 mila tonnellate), hanno chiuso il 2001 con un cash flow (utile netto più ammortamenti) di 42 milioni di euro, un guadagno al netto delle imposte di 19,4 milioni e un Roe (la redditività del capitale) del 26 per cento, dopo avere effettuato investimenti nel triennio per 80 milioni. Occupano 1.143 addetti, di cui 400 a Toscolano Maderno che, l’anno scorso, ha fatturato per 136 milioni di euro. Adesso, dagli ambienti finanziari milanesi, è trapelata la notizia dell’acquisto del pacchetto azionario dei francesi, pari al 15,36 per cento della Burgo. «Il cavalier Aldo, presidente del gruppo, e suo figlio Girolamo, amministratore delegato, ci hanno informato telefonicamente dell’operazione, ribadendo il loro impegno nei confronti dell’unità produttiva situata nel nostro paese, che rappresenta il polo industriale più importante della sponda occidentale del lago di Garda — afferma il sindaco Elena -. L’operazione sta a sottolineare la lungimiranza della famiglia Marchi. Noi siamo contenti di questo ulteriore grande passo avanti». Il gruppo vicentino è considerato «amico» di Mediobanca. A sostegno della propria attività, nel 2000 si è visto concedere un grosso finanziamento da parte di Vincenzo Maranghi e dei suoi uomini. Il fatturato complessivo della nuova realtà dovrebbe superare i 2.000 milioni di euro, con una capacità produttiva di circa 3 milioni di tonnellate di carta e un organico di oltre 6.000 dipendenti. In Piemonte (la Burgo, nata nel Cuneese, a Verzuolo: la sede è a San Mauro Torinese) la notizia è stata invece appresa con qualche perplessità. I dipendenti temono, infatti, tagli e ristrutturazioni. Si parla di una «collaborazione produttiva» che, in ogni caso, non chiuderebbe la partita relativa al controllo del colosso, se è vero che tra Marchi e Mediobanca ci sarebbe una tacita intesa che potrebbe portare alla nascita di un blocco del 36 per cento, forse anche dietro la promessa da parte della banca milanese di un ulteriore passaggio di azioni. Questo potrebbe comportare novità anche per quanto riguarda un nuovo assetto dei vertici. I particolari dell’operazione dovrebbero essere resi noti nei prossimi giorni.