venerdì, Aprile 19, 2024
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In occasione del Natale la Fondazione Ugo Da Como ha deciso di ampliare la propria offerta culturale. Una mostra temporanea propone i preziosi libri quattrocenteschi di Aldo Manuzio

La Casa del Podestà diventa più ricca

Perchè non abbinare le feste natalizie, e quindi la maggiore disponibilità di tempo, a qualche visita culturale? Il suggerimento arriva in questi giorni dalla Fondazione Ugo da Como di Lonato, che ha aggiunto al consueto percorso all’interno della Casa del Podestà una piccola mostra nella sala bresciana della biblioteca: una selezione di volumi usciti dalla stamperia della famiglia Manuzio. In vetrina c’è la testimonianza della passione del senatore Da Como per le edizioni rare e antiche, perchè Aldo Manuzio è ritenuto il maggior tipografo del XV secolo, e il primo editore in senso moderno, dato che aveva introdotto tecniche tipografiche ancora in uso. Per esempio la trasformazione «tascabile» del formato dei volumi e l’invenzione del carattere corsivo. Manuzio iniziò la sua attività a Venezia nel 1494, stampando una grammatica greca di Costantino Lascaris intitolata Erotemata, ovvero Questioni. Prima di questi sviluppi, la sua era stata la carriera di uno studente che frequentò Roma (e poi l’Università di Ferrara), proprio negli anni in cui i torchi portati in Italia dai tedeschi Sweynheim e Pannartz arrivavano a Subiaco, e quindi, a partire dal 1467, nella città eterna. La svolta fondamentale della sua vita arrivò con l’incarico di precettore ricevuto dai signori della città di Carpi, in Emilia. Caterina Pico, sorella di Giovanni Pico della Mirandola, aveva infatti deciso di affidagli l’educazione dei piccoli Alberto e Lionello Pio, rimasti orfani dopo la scomparsa del padre. Il metodo didattico del futuro editore si basava soprattutto su una grande familiarità con i grandi documenti letterari e filosofici dell’antichità (fu autore anche di una grammatica latina), senza però trascurare le novità provenienti dagli ambienti intellettuali di corti come quelle di Firenze e Ferrara. Nel periodo tra il 1479 e il trasferimento a Venezia, datato 1489, venne concepito il progetto delle Edizioni Aldine. Furono oltre 130 le edizioni in greco, latino e italico da lui pubblicate. Quando Aldo Manuzio morì lasciò l’impresa al figlio. La collezione aldina presente oggi nella biblioteca della Fondazione Ugo da Como di Lonato è costituita da 95 esemplari, dei quali due sono incunaboli stampati tra il 1497 e il 1594. Ma solo una quindicina di pezzi sono attribuiti ad Aldo Manuzio, i restanti sono stati stampati dagli eredi. Il biglietto d’ingresso alla Casa del Podestà permette di visitare la mostra e i venti ambienti interamente arredati, e il visitatore è accompagnato da guide volontarie. Si può entrare dal martedì alla domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 18. Per gruppi superiori alle cinque persone è necessario prenotarsi allo 030-9130060.

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