giovedì, Aprile 25, 2024
HomeAttualitàLa chiesa parrocchiale perde i pezzi
Transennato il sagrato, gli intonaci sono caduti dall’edificio e il tetto della canonica si è pericolosamente incurvato. La Regione ha già risposto con 21mila euro dopo l’allarme lanciato da don De Agostini

La chiesa parrocchiale perde i pezzi

Gli intonaci esterni della chiesa parrocchiale cadono a pezzi, come il tetto della canonica sul lato nord della chiesa, ai piedi del campanile. A lanciare l’allarme è il parroco di Torri, don Luciano De Agostini, all’indomani del transennamento di una piccola porzione del sagrato antistante la parrocchiale, resosi necessario dopo il crollo di una parte della facciata. Qualche giorno fa, infatti, in maniera piuttosto inattesa, alcune parti dell’intonaco del lato ovest della chiesa, quello che si affaccia sul lago, si sono staccate e sono cadute a terra. Col rischio, se fosse passato qualcuno in quel momento, di spedirlo al pronto soccorso più vicino, nella migliore delle ipotesi. Al peggio, al camposanto. «Già da diversi mesi» ha spiegato don Luciano,« ci siamo accorti che gli intonaci della chiesa stavano iniziando a cedere vistosamente. Inoltre, anche una parte del tetto della canonica, sul lato nord della chiesa, proprio ai piedi del campanile, si è «incurvato» verso la parte interna del fabbricato. Infine, molte infiltrazioni d’acqua stanno minando l’integrità di quello stesso edificio, che necessita quindi di interventi di manutenzione straordinaria ed urgente. Ne può andare a rischio la pubblica incolumità». Non usa mezzi termini don Luciano, ormai al sesto anno di attività nel piccolo centro lacustre, nel rendere nota la pericolosità della situazione. «A breve», riprende, «lo dirò anche dal pulpito della chiesa. Cosa che finora non ho fatto per non spaventare i fedeli e perché volevo vedere come si sarebbe conclusa la richiesta di contributi che avevamo fatto». Dopo aver denunciato la situazione, a fine ottobre, alla commissione affari economici della parrocchia, e dopo aver inviato una dettagliata relazione, sia alla curia che alla sovrintendenza di Verona, la richiesta di contributi il parroco l’aveva fatta arrivare sui tavoli della Regione Veneto. «Grazie all’interessamento dell’assessore comunale al patrimonio Alberto Tomei, che», prosegue don Luciano, «non solo ha suggerito la strada da percorrere, ma ha fatto fisicamente da tramite alle nostre richieste, portando a Venezia di persona gli incartamenti, abbiamo richiesto aiuto all’assessore regionale ai lavori pubblici, Massimo Giorgetti. E la tanto attesa risposta positiva, in tempi davvero inaspettati, è arrivata. Per questo voglio pubblicamente ringraziare entrambi». La Giunta regionale ha infatti recepito l’istanza di Giorgetti ed ha destinato alla «parrocchia dei Santi Pietro e Paolo un contributo straordinario di ventunomila euro, rilevata l’urgenza dei lavori per la salvaguardia della pubblica incolumità», come recita la motivazione della delibera regionale. E così, alcuni giorni fa, copia del documento della Giunta è stata trasmessa al parroco e, a breve, saranno indicate le modalità per riscuotere quanto indicato. «L’assessore Giorgetti», ha proseguito Alberto Tomei, «si è mostrato disponibile ad accogliere la richiesta della nostra parrocchia, ed anzi è venuto a fare un sopralluogo di persona. Grazie all’articolo 78 della legge regionale numero 6/97, arriverà ora questa bella cifra». Torri, assieme all’altro Comune veronese Pastrengo (cui sono stati destinati trentotto mila euro per il restauro del Telegrafo Austriaco, n.d.r.), è stato uno dei sette Comuni regionali, a cui la Regione ha destinato i contributi. La spesa complessiva per il restauro della chiesa parrocchiale di Torri ammonta a «poco più di cento milioni delle vecchie lire», come lo stesso parroco ha ammesso. «Ora», ha concluso don De Agostini, «chiederò ai fedeli di fare delle offerte per i lavori. Inoltre chiederò anche dei veri e propri prestiti, senza interessi, ai parrocchiani che saranno disponibili. A questi, con modalità da concordare personalmente, prometto naturalmente la restituzione del denaro». I lavori di restauro della parrocchiale dovrebbero iniziare a breve dato che, attendere ancora, potrebbe significare riportare ulteriori e più costosi danni strutturali per la chiesa. Mano al portafoglio quindi per rimettere a nuovo la parrocchiale dei patroni Santi Pietro e Paolo, e per non essere da meno della Regione Veneto. Per una volta infatti, un ente pubblico ha anticipato la solidarietà dei privati.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video