giovedì, Marzo 28, 2024
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L’edificio sacro del ’600 fu sistemato da volontari. Un libro racconta la sua storia e la devozione che ha ispirato

La chiesetta di S. Antonio celebra 25 anni di restauro

Una vera e propria festa per la ritrovata chiesa dedicata a Sant’Antonio, a venticinque anni di distanza dal suo restauro e dalla riapertura al pubblico. Così domenica sera, proprio a metà della tradizionale Tredicina dedicata al Santo, il Gruppo di Sant’Antonio, composto da cittadini di Torri che si sono prodigati negli anni per restaurare e recuperare la magnifica chiesetta della metà del 1600 posta poco prima del cimitero nuovo, ha inteso festeggiare in grande stile il venticinquesimo anniversario della riapertura del luogo di culto. Di fronte ad un pubblico numeroso e partecipe, il sindaco di Torri, Alberto Vedovelli, ha ringraziato «quanti, nel corso degli anni, si sono prodigati per restaurare la chiesetta, e per restituire ai cittadini una tradizione ed una devozione mai sopite». La piccola chiesa, di proprietà della famiglia dello scomparso Angiolino Mari, dopo anni di abbandono e disuso, era stata totalmente restaurata e recuperata grazie all’opera del Gruppo Sant’Antonio, in collaborazione con il parroco don Amadio Caobelli, a Torri dal 1978 al 1985, vero promotore della iniziativa. Il parroco era riuscito ad ottenere, grazie al sindaco dell’epoca, avvocato Igino Bonetti, un contratto con i proprietari per l’utilizzo gratuito da parte della parrocchia del piccolo edificio votivo. Da qui erano poi partiti, in cambio, i lavori di recupero, eseguiti pure a titolo gratuito da parte di muratori, restauratori e altri lavoranti. Il 13 giugno 1979 venne festeggiata la riapertura della chiesa dopo il restauro. Da allora, dal primo al tredici giugno di ogni anno, in moltissimi accorrono ogni sera alla messa delle 21, la Tredicina, che nei secoli scorsi, era una istituzione per i torresani e per gli abitanti delle contrade vicine alla chiesa. Oltre a don Amadio Caobelli, alla serata sono intervenuti pure don Gino Oliosi, parroco di Torri dal 1985 al 1997, e don Luciano De Agostini, parroco di Torri, giunto in paese subito dopo la partenza di don Gino per Verona. Tutti hanno voluto rendere omaggio al Santo e ringraziare quanti del Gruppo di Sant’Antonio, Luigina Perotti in testa, hanno fatto sì che tutto questo si realizzasse. Ma non è tutto. Al termine della benedizione infatti è stato presentato un libro, curato dalla stessa Perotti e da Mario Girardi, autentica memoria storica e documentale di Torri, dal titolo «La Tredicina di Sant’Antonio, 25 anni di ricordi». Il volume, una cinquantina di pagine in tutto, assai ricco di foto a colori ed in bianco e nero, oltre agli interventi dei tre parroci ripercorre la storia della chiesa, con particolare riferimento al periodo del suo recupero e del successivo utilizzo per matrimoni, anniversari, ed altre ricorrenze. Il tutto a testimonianza di quanto i cittadini di Torri fossero e siano attaccati a questa minuscola chiesetta, di quanto abbiano inteso valorizzarla celebrandovi ricorrenze e nozze, e di quanto siano devoti al Santo.

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