La strada potrà essere declassata e trasferita al comune
La circonvallazione renderà possibile il progetto del parco del Sarca
L’ormai prossimo completamento — anche se difficilmente la data del 10 agosto per l’ultimazione dei lavori potrà essere rispettata dall’impresa, ancora alle prese con mille piccole rifiniture — del tronco sud della circonvallazione potrebbe rivelarsi l’elemento capace di imprimere un’accelerazione decisiva al progetto di riqualificazione della sponda destra del Sarca tra ponte e oratorio.Alla possibilità di spostare all’esterno, almeno parzialmente, il traffico di attraversamento di Arco, e al conseguente trasferimento della competenza su via della Cinta dalla provincia al comune, fanno infatti riferimento come elementi più che positivi, gli assessori Stefano Bresciani e Sergio Dallanna nella risposta, ufficializzata l’altra sera in aula consiliare, all’interpellanza con cui Gloria Mirri aveva chiesto di conoscere i propositi dell’amministrazione per rendere più gradevole l’aspetto di uno degli accessi alla città caratterizzato da una serie di edifici uno più degradato dell’altro.Il piano di recupero previsto nel Prg per disciplinare la realizzazione nella zona tra il fiume e l’area dell’ex Foro Boario di un parco pubblico e di un parcheggio interrato a servizio del centro storico, prevede tra l’altro la demolizione della lavanderia e dell’ex macello e l’acquisizione dell’oratorio.Anche in questo caso recenti sviluppi «fanno ben sperare sulla possibilità di intervenire positivamente sull’area in tempi non remoti» e si tratta, oltre alla viabilità, della «disponibilità della parrocchia a liberare l’immobile oggi oratorio, tramite vendita o permuta»; della «manifesta intenzione della lavanderia di spostarsi dall’attuale sede in una nuova zona più confacente alla propria attività svolta (vedi nuova area artigianale di S. Andrea); del «previsto spostamento (seppure non nell’immediato) del comparto dei vigili del fuoco presso la nuova caserma da realizzare a sud di Caneve». Attorno all’operazione, ricordano Bresciani e Dellanna è opportuno «un minimo di discrezione, onde evitare deleteri “effetti annuncio”, che finsocno col generare false aspettative o iniziative di intralcio.»
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