C'è l'unanimità del consiglio comunale sull'appoggio agli operatori di Limone
La Gardesana dev’essere aperta per Pasqua
L’urgenza di garantire all’economia turistica gardesana (non solo limonese) la riapertura della Gardesana Occidentale nel tratto a sud di Riva, ha strappato una delle rarissime unanimità di questo consiglio comunale. Sulla normalità dei distinguo in cui sono maestri i consiglieri l’altra sera è prevalsa la terrificante prospettiva di due stagioni cancellate e d’un sistema economico da 10.000 letti riprecipitato nel medioevo. La preoccupazione è tanta che di chiusura obbligata non si deve nemmeno parlare.Quando proprio non si può farne a meno, perchè si vuole chiedere la dichiarazione di calamità naturale per la sponda bresciana se venisse privata della strada, hanno fatto ricorso alla formula: «nella malaugurata ipotesi di una soluzione diversa dalla riapertura…». Dunque tutti d’accordo nel chiedere alla provincia di trovare ad ogni costo il modo per riaprire «in condizioni di accettabile sicurezza» per chi transita e per i tecnici chiamati a firmare l’autorizzazione al transito. Unanimità alla galleria fino allo Sperone; all’intensificazione delle corse Navigarda con eventuale contributo pubblico ai nuovi pendolari; ma soprattutto unanimità alla riapertura entro Pasqua, quando caleranno le prime colonne di turisti del 2001 dalla vicina Germania. Con una precisazione: la pericolosità non si ferma al confine con la Lombardia. Diventa allora indispensabile che l’intervento dei trentini, pronti ad investire 80 miliardi subito, sia seguito da un identico interessamento dei lombardi. Sennò la prospettiva davvero assurda, è quella di 80 miliardi spesi per mettere la 45 bis in sicurezza fino allo Sperone e d’una strada ancora e sempre chiusa per le frane targate Brescia.