«Il problema del Garda è certamente nazionale se non europeo e oggi abbiamo la possibilità di risolverlo. Parliamone con la determinazione di fare le cose conseguenti, dandoci le strutture tecniche, operative e politiche per farlo». Lo ha affermato l’assessore ai Lavori pubblici del Veneto Massimo Giorgetti, intervenendo ieri a Garda al convegno sulla salvaguardia del lago, promosso dall’Azienda Gardesana Servizi, l’omologa veronese dell’Azienda speciale Garda Uno di San Felice. «Questo significa – ha aggiunto l’assessore veneto – dotarci di modalità di collegamento tra tutte le strutture interessate, comprese quelle nazionali. Non dobbiamo dimenticare che in base alla legge Galli tutti i costi rischiano di scaricarsi sui cittadini e che quindi le amministrazioni pubbliche hanno il dovere di gestire le opere in maniera intelligente, chiarendo anche qual è la “mission” delle aziende pubbliche. «La politica serve anche a rendere compatibile il costo sociale che si chiede al cittadino di pagare – ha affermato Giorgetti – e da questo punto di vista non credo sia finito il periodo del finanziamento pubblico sugli interventi per il Garda: ci deve essere uno sforzo della politica per portare risorse straordinarie per l’adeguamento delle strutture di collettamento e depurazione». L’assessore ha inoltre ricordato che è mutato lo scenario della gestione idraulica, passata alle Regioni, e ha preannunciato la predisposizione di una proposta regionale, d’accordo con la Provincia, per trasferire ai comuni, la gestione del demanio lacuale, come è già avvenuto in Lombardia. Nel corso del convegno sono state illustrate alcune proposte per l’adeguamento del sistema di collettamento e sono state formulate ipotesi per la gestione idrica del lago, la qualità delle cui acque è peraltro soddisfacente. In proposito, il presidente dell’Amministrazione provinciale veronese Aleardo Merlin ha sottolineato che occorre una soluzione tecnico-impiantistica che gestisca la qualità dell’ambiente lacustre mentre sulla definizione delle autorità d’ambito non c’è fretta ed è importante invece un protocollo comune di coordinamento per le attività che riguardano il Garda.