venerdì, Aprile 19, 2024
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Visite fra Desenzano e Rivoltella a piccoli tesori d'arte.

La Giornata del Fai punta i riflettori sulle chiesette rurali.

Quest’anno la decima Giornata Fai di Primavera avrà come obiettivo la riscoperta di alcune antiche pievi e piccoli oratori sparsi nella solitudine dei campi dell’entroterra gardesano, in particolare nelle meravigliose e ancora incontaminate conche tra Desenzano e Lonato. La giornata organizzata dal Fondo per l’Ambiente Italiano, la cui delegazione gardesana è presieduta da Walter Romagnoli, propone appunto questo interessante e inedito itinerario perchè si trasformi in uno stimolo per eventuali interventi di salvaguardia e di restauro di alcuni di questi beni che giacciono in condizioni di deplorevole abbandono. Obiettivi che, finora, la delegazione gardesana ha spesso centrato. Un esempio? Ricordate la pieve di Sant’Emiliano, sulle colline di Padenghe? Fu proprio grazie a Romagnoli e al professor Gian Carlo Quaglia che Sant’Emiliano è stato restaurato in parte e reso accogliente. Non solo. Ma, durante i lavori, sono affiorati degli affreschi di artisti medievali, più precisamente di scuola giottesca. L’itinerario del prossimo fine settimana (23 e 24 marzo) toccherà, dunque, alcuni oratori e chiesette di Desenzano. Strutture sorte in passato per iniziativa privata, in prossimità di ville o palazzi signorili, assumendo un ruolo non solo di devozione, ma soprattutto di prestigio sociale. Non va trascurato l’altro aspetto pratico di erigere oratori vicino alla casa padronale. Nelle domeniche d’estate, spiega Romagnoli, la messa celebrata all’alba consentiva ai contadini di recarsi subito al lavoro dei campi, mentre se avessero dovuto andare in paese, magari a piedi, avrebbero impiegato molto più tempo e fatica, con pregiudizio dell’attività economica. Si tratta di «segni» sacri che hanno scandito il vivere quotidiano delle comunità agricole dal XV al XVII secolo. Un itinerario che è stato oggetto di una ricerca storica del Fai. E ce ne sono parecchie di queste testimonianze. Il percorso parte dalla chiesa di San Francesco Saverio, fra Desenzano e Rivoltella e può essere fatto in auto. Si sviluppa su una strada a basso traffico e con un’estensione totale di quattro, cinque chilometri. In caso di bel tempo il Fai lancia una suggestiva idea: andarci in carrozza trainata da cavalli (per prenotazioni telefonare al numero 0365.651756). San Francesco si trova in località Machetto. Venne costruita nel 1685 e di essa si interessò anche la Sacra Congregazione dei Riti, in occasione del processo di canonizzazione di San Angela Merici, la patrona di Desenzano. L’itinerario ha altre significative tappe. La Casa di Sant’Angela alle Grezze; la parrocchia di Sant’Angela Merici con visita al quadro del Celesti; San Carlo Vecchio, oratorio costruito nel 1655 e ampliato nel 1738 da Giovanbattista Alberti, stiupendo esempio di barocchetto; San Carlo Nuovo, del 1712, in cui si può ammirare l’altare, preziosa opera seicentesca in marmi policromici. Infine San Girolamo, del XV secolo, che si affaccia sulla strada che segna il confine tra Rivoltella e Desenzano. Al suo interno c’è un affresco raffigurante un Cristo flegellato. Il Fai ha ringraziato le famiglie Barziza, Grassi, Montresor, Pellizzari e il parroco di Sant’Angela, don Limina, per la concessione di visitare le chiesette.

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