mercoledì, Aprile 24, 2024
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Un bis del disastro che domenica scorsa aveva colpito diverse zone del basso lago: chicchi di ghiaccio grossi come kiwi

La grandine devasta Caprino

Alzataccia brutale a colpi di grandine ieri mattina tra Castion di Costermano, Pesina, Boi e Ceredello di Caprino e pure a Dolcé dove, tra le 6,10 e le 6,30, si è abbattuto un nubifragio. Un fortunale che ha seminato chicchi di ghiaccio grandi come albicocche e noci. In pochi minuti viti e mais sono stati devastati, si parla di danni tra l’80 e il 100 per cento. In entrambi i Comuni la protezione civile si è subito mobilitata e i rispettivi sindaci, Fiorenzo Lorenzini, di Costermano, e Stefano Sandri, di Caprino, hanno fatto un sopralluogo, che li ha lasciati esterrefatti.Commenta Stefano Sandri: «Una violentissima grandinata ha colpito un po’ tutto il territorio comunale, scatenandosi con particolare furia soprattutto a Pesina e a Ceredello, dove ho personalmente constatato come i raccolti di mais e i vigneti sono stati distrutti dall’evento». A San Rocco di Pesina le vigne sono pelate e delle piante di mais è rimasto solo lo stelo. Ai lati e sulla carreggiata della comunale tra Boi e Pesina i grani gelati si sono accumulati come ghiaia. «I nostri quattro operai comunali sono usciti con la ruspa e la spazzatrice e hanno rimosso il ghiaccio per permettere alle auto di passare», dice. Ai margini si è raccolta una coltre bianca che alle 10 del mattino non si era ancora sciolta.Pure il centro è stato battuto ma non così violentemente. Dario Zanandreis, vice responsabile del gruppo comunale di protezione civile, che è rimasto fuori a lungo con i suoi uomini, commenta: «In alcuni tratti la grandine si è accumulata sulle strade allagandole… Se fosse caduta solo una mezz’ora dopo sarebbe stato un disastro peggiore, dato che a quell’ora tutti si mettono in strada per andare a lavorare. Finora», aggiunge comunque, «non sono stati segnalati particolari danni alle cose: qualche camino sbrecciato, delle carrozzerie di auto segnate ma niente vetri rotti».Andreas Gutmann, della ditta «Dal cesto di Gutmann», che a Ceredello ha un negozio di frutta e verdura di produzione propria, commenta: «Noi ci siamo salvati perché il nostro piccolo orto, i frutteti di mele e gli impianti dei porta innesti per viti sono coperti da reti antigrandine che hanno mitigato l’impatto. Chi non ha preso questa precauzione, però, ha certo avuto danni assai ingenti». Qualche strappo nelle loro reti c’è: «Sappiamo che questa è una zona a rischio. Già altre volte, in passato, grandine e neve hanno devastato l’impianto. Stavolta ci è andata bene, solo alcuni buchi e alcuni pali rotti».Armando Lorenzini, consigliere comunale a Costermano e assessore alla protezione civile alla Comunità Montana del Baldo, commenta: «Se domenica la tempesta aveva brutalmente colpito Albarè, ieri è stata la volta di Castion, dove la grandine ha devastato colture e coperto le strade d’asfalto». Qualche auto è stata segnata dalla tempesta». Ieri mattina i giardini erano imbiancati da «noci» di ghiaccio, rimaste visibili a terra per ore dopo aver sfogliato piante e distrutto fiori e orti. Scenario quasi onirico poco più tardi, quando, dopo la tempestata, si è levata da terra una nube di condensa e vapore misto ad acqua che ha avvolto ogni cosa, dando alla natura, alle case e alle cose un aspetto spettrale.

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