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La Navigarda ha annunciato tagli alle corse e anche al personale stagionale. Polemico Chincarini:«Non c’è concertazione con gli enti locali»

La navigazione fa acqua

Da un anno i sindaci del Garda sono mobilitati per trasformare la gestione della Navigarda da statale a regionale e proprio quando l’idea cominciava a prendere corpo, il trasporto pubblico invece di essere potenziato, ha incominciato a fare acqua da tutte le parti. È di questi giorni l’avviso della Navigarda, che informa del taglio alle corse e al personale stagionale. Con una lettera inviata alle prefetture di Brescia e Verona, al commissariato di Governo di Trento, alla Regione Veneto, alla Provincia autonoma di Trento e alle Province di Verona e Brescia, nonché a tutti i Comuni del lago, ai consorzi di promozione turistica e alle aziende di trasporti, il direttore di esercizio, ingegniere Marcello Coppola, ha comunicato che «la legge Finanziaria 2006, ha stabilito la riduzione del 30 per cento dei trasferimenti correnti destinati all’esercizio della Gestione Governativa Laghi. Il provvedimento comporterà interventi di tagli nell’esercizio del trasporto pubblico di linea sul lago di Garda, con la soppressione di corse previste dall’orario in vigore e con la drastica riduzione di assunzioni di personale stagionale». L’avviso al pubblico dice:«Scusandoci con l’utenza per il disagio causato, si comunica che a partire dall’11 marzo 2006 e sino a nuova comunicazione, l’orario sarà modificato nelle seguenti corse: linea traghetto Maderno – Torri – Maderno: sono soppresse le corse dal numero 231 al 242 (praticamente sono dimezzate, una ogni altra corsa è cancellata); linea Desenzano-Peschiera-Riva, dal 25 marzo sono soppresse sei corse su 21: le numero 2, 10 e 14 dei battelli, le corse 102, 104 e 112 del servizio rapido; linea Riva-Peschiera-Desenzano, dal 25 marzo, saltano 7 corse su 22; le n. 5, 7 e 15 dei battelli, la 101, 103, 111 e 113 del servizio rapido. Il senatore e sindaco di Peschiera, Umberto Chincarini, che insieme agli altri sindaci delle tre sponde del Garda, aveva aperto nel 2005 un tavolo con i rappresentanti istituzionali di Regioni e Provincie interessate, per trasferire le competenze in materia di trasporto su acqua, dallo Stato alle Regioni ed agli Enti Locali, appena ricevuta comunicazione dei tagli dalla Navigarda, ha preso carta e penna ed ha replicato, girando la comunicazione anche a Prefetture, Regioni, Province, Comuni e agli enti del lago di Garda, Chincarini scrive:«Spiace constatare come nessuna forma di concertazione sia stata avviata con gli enti locali e la Regione Veneto. Tale insensibilità conferma la necessità di un’autonoma gestione del trasporto del lago di Garda, si nutrono, infatti, forti dubbi che l’annunciato intervento sui conti pubblici dello Stato possa mettere in discussione la mobilità interna del più grande lago d’Italia, causando tagli alle corse, proprio quando tutti si concorda per aumentarne il numero». Chincarini entra ancora di più nel merito e spiega: «Coppola ha scritto ai Comuni il 16 febbraio, dicendo che avrebbe fatto una riunione con i sindacati il 17 ed il 21 ha comunicato ai Comuni la sospensione delle corse. Nel frattempo la Regione Veneto il 14 febbraio, ha assegnato alla Provincia di Verona, un milione e 29 mila euro, con un provvedimento per interventi finalizzati al miglioramento del servizio di trasporto pubblico locale nei Comuni appartenenti alla zona A per i PM10, così definiti dal piano regionale di tutela e risanamento dell’atmosfera». «Per questo», prosegue Chincarini, «ha scritto al presidente della Provincia Elio Mosele, all’assessore ai Trasporti, Alberto Martelletto e all’assessore all’Ecologia, Luca Coletto, per sollecitarli a destinare parte di quel finanziamento al sostegno della navigazione lacuale, quale sistema alternativo al trasporto su gomma». I tagli alle corse e quindi ai lavoratori, che alla Navigarda sono una cinquantina di stagionali e circa 130 fissi, sono un altro importante problema della vicenda. Chincarini infatti precisa: «A me risulta che fino al 2005, lo Stato trasferiva 26 milioni e quasi 600 mila euro alla Gestione dei tre laghi. Se esiste il taglio del 30 per cento, prima di cancellare corse e personale, la Navigarda faceva meglio a parlare con Regioni, Provincia e Comuni. Proprio questa mattina, è venuta da me un padre disperato per il figlio di 37 anni, invalido al 100 per cento che da dieci anni veniva assunto dal primo febbraio al 30 novembre come stagionale. Ieri la Navigarda, gli ha detto che non verrà più assunto. Qui entrano in gioco realtà sociali che vanno concordate con i Comuni. È impensabile che sul lago venga meno un servizio fondamentale ed indispensabile come quello della navigazione pubblica, considerando che la Navigarda trasporta più di qualche milione di turisti l’anno». Il direttore di esercizio della Navigarda, Marcello Coppola, si rammarica per i tagli ma confida in una soluzione almeno per l’alta stagione: «L’esercizio purtroppo si trova in difficoltà a causa della riduzione dei finanziamenti e interviene quindi con il taglio dele corse. Stiamo sollecitando l’attenzione governativa per fare in modo che l’esercizio possa essere riattivato al completo almeno per la stagione estiva. Il servizio va potenziato perché è un importante supporto all’economia del territorio. Noi purtroppo non abbiamo atri sistemi per far quadrare i conti, è la legge che prevede il taglio alle spese».

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