venerdì, Aprile 19, 2024
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L’edificio a Palazzo viene ristrutturato per ospitare persone con gravi disabilità motorie. Si cercano migliaia di euro e tanti volontari per sostenere l’iniziativa. Chi ha materiale edile e vuole donarlo può contattare l’associazione

La «Nostra casa» chiede aiuto

Sarà una nuova casa, il conto alla rovescia è iniziato. In località Palazzo, sulla strada statale che collega Peschiera e la frazione San Benedetto, in un posto che un tempo era dedicato alle serre e prima ancora alla coltivazione delle terre e all’allevamento del bestiame, i lavori hanno preso il via da qualche settimana. L’associazione «La Nostra Casa» raddoppierà i suoi spazi: l’edificio che la ospita dal 1989 sarà infatti ristrutturato nella parte ancora oggi inagibile, mille metri quadri in più distribuiti su tre piani. Un sogno coltivato da tanto tempo che si avvera proprio con il compimento dei vent’anni di attività sul territorio esercitata dagli operatori e dai volontari di don Bruno Pozzetti. Dodici mesi di tempo e i nuovi spazi, resi disponibili dalla parrochhia di San Benedetto (proprietaria dell’intero stabile) grazie a un contratto di comodato d’uso gratuito, dovrebbero essere pronti per ospitare persone con gravi disabilità motoria: sarà questa la destinazione d’uso della nuova ala dell’edificio. La «Nostra Casa», Onlus dal 1999, moltiplicherà dunque i servizi garantiti sul territorio: accanto al centro educativo occupazionale diurno per l’accoglienza dei portatori di handicap psicofisico, al gruppo di accoglienza pomeridiano e alla Casa Famiglia per l’accoglienza a tempo pieno di persone disabili, i 13 operatori e gli oltre 70 volontari saranno chiamati a seguire dal prossimo anno anche questo importante progetto di assistenza. «La volontà di allargare i servizi offerti dalla nostra associazione», spiega don Bruno Pozzetti, «nasce dai nostri venti anni di esperienza, grazie ai quali abbiamo individuato l’esigenza di dare risposta a quelle situazioni sulle quali si interveniva occasionalemnte e che invece si presentano con sempre più frequenza». «Per tutte le persone che soffrono di gravi disabilità motorie, ma che sono in grado di autogestirsi, si è notata infatti la difficoltà di accettare l’inserimento in strutture che ospitano persone con ritardo mentale. Da qui l’esigenza di creare due ambienti diversi, seppur nella stessa struttura». «Il nuovo centro», prosegue don Bruno ,«sarà finalizzato a favorire un’adeguata integrazione di tipo sociale degli ospiti mediante lo sviluppo delle abilità relazionali e il recupero di nuove abilità». Accanto agli spazi per l’accoglienza diurna, l’ala dell’edificio ospiterà anche un appartamento protetto per ospitare per brevi periodi di tempo eventuali ospiti che avessero problemi di spostamento. L’opera di recupero sarà quindi destinata principalmente a persone che soffrono di patologie spastiche dalla nascita, di paralisi derivanti da malattie sopravvenute in età adulta e da menomazioni conseguenti a incidenti e traumi. Indicativamente il centro sarà in grado di ospitarne circa dodici persone ogni giorno, garantendo una serie di attività riabilitative di tipo psicologico e relazionale e di tipo fisico. Un impegno, soprattutto in termini economici e quindi in termini organizzativi: centinaia di migliaia di euro e la speranza che nuovi volontari si possano avvicinare all’opera de «La Nostra Casa» per sorreggerne le attività. «Sono tante le persone che ci hanno aiutato in questi vent’anni», conclude don Bruno, «e loro rimangono la nostra forza, perché offrono ai disabili l’occasione di instaurare rapporti sociali». I ponteggi circondano il vecchio edificio e le ruspe inizieranno a scavare i prossimi giorni: quanti volessero donare qualsiasi materiale edile (con possibilità di detrarre la donazione dalla dichiarazione sulle imposte) possono farlo contattando «La Nostra Casa».

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