giovedì, Aprile 18, 2024
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Ieri incontro Comune-Systema: il 16 i soci decideranno il futuro della squadra. Garagna: «La gestione della vasca non è in discussione»

«La piscina? Resterà alla Fin»

L’idea della Systema Leonessa, società di nuoto di città, è esplicita: lanciare un salvagente alla Avantgarda, la società di nuoto desenzanese che naviga in brutte acque, puntando di conseguenza ad un suo rilancio. La proposta è scaturita al termine dell’incontro tenutosi ieri mattina negli uffici comunali tra l’assessore allo Sport di Desenzano, Giuliano Garagna, e i vertici della Leonessa: il presidente Maurizio Soloni, il suo «vice» Fontana e il direttore generale Piero Borelli. Si tratta del primo passo ufficiale compiuto dalla società bresciana. Se si concretizzasse, porterebbe il nuoto desenzanese sotto le ali di quello di Brescia. Una scelta, quindi, estremamente delicata, che potrebbe creare malumori negli ambienti della piscina Tre Stelle. Di questo problema è consapevole lo stesso assessore Giuliano Garagna, particolarmente cauto nelle dichiarazioni. Atteggiamento comprensibile, perché la trattativa è soltanto agli inizi, certo, ma soprattutto per un altro motivo: gli sviluppi decisivi della vicenda dovrebbero emergere dall’assemblea dei soci dell’Avantgarda, presieduta dall’allenatore storico della società gardesana, l’ungherese Tomas Gyertyanffy, e in programma il prossimo 16 gennaio. Proprio Gyertyanffy rischia di essere sfiduciato: in questo caso, il cambiamento al vertice sarebbe decisivo in prospettiva dell’incontro che Garagna ha già preannunciato di avere con i responsabili della società desenzanese entro una quindicina di giorni. La Leonessa, in sostanza, mette in campo sponsor e ambizioni per risollevare le sorti dell’Avantgarda (non prima di averne visionato i documenti contabili e decifrato l’esatta situazione economica), allontanandosi da Brescia. Qui Borelli una settimana fa aveva lanciato un ultimatum: «Se la Systema non avrà la gestione della piscina olimpionica di Lamarmora, mollerò tutto». Incassati i secchi «no» delle istituzioni e della Federnuoto, la dirigenza bresciana ha pensato di volgere lo sguardo sul Garda, nella speranza di rilevare Avantgarda e piscina. Ma il sogno di gestire la vasca desenzanese sembra destinata a rimanere un sogno. Attualmente proprietario è il Comune di Desenzano; la gestione dell’impianto è attribuita, con convenzione la cui scadenza è fissata per il 2007, alla Federazione Italiana Nuoto. A sua volta, la Fin ne ha delegato le funzioni alla Avantgarda Srl, che (è bene precisarlo) nulla ha da spartire con l’omonima società di nuoto allenata da Gyertyanffy. La Systema, specializzata in pallanuoto, è uno dei club interessati a rilevare l’Avantgarda: deve infatti guardarsi dalla concorrenza di altre società bresciane interessate a questa operazione. Difficilmente potrà invece ottenere la gestione dell’impianto di Desenzano. Giuliano Garagna tiene a precisare soprattutto questo aspetto: «La gestione della vasca desenzanese, come già ribadito, resta alla Fin – sottolinea l’assessore allo sport -. Pertanto, le due cose, piscina e squadra, non hanno alcun legame. Mi spiego: la gestione resta alla società a responsabilità limitata, sotto la supervisione della Fin. Il salvataggio del nostro club di nuoto segue un percorso indipendente». A Desenzano il caso-Avantgarda sta alimentando un acceso dibattito. La domanda più diffusa è questa: c’è per caso il rischio che il nuoto desenzanese diventi una succursale di Brescia? Dopo gli incredibili successi ottenuti dal team gardesano in 10 anni con titoli mondiali, europei e italiani, sarebbero molti i desenzanesi a storcere il naso.

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