venerdì, Marzo 29, 2024
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Operai comunali e volontari puliscono sentieri da erbacce e rifiuti

La Rocca si tira a lucido per l’assalto di Pasquetta

Pasqua di solito porta sulla riviera gardesana il primo pienone della stagione turistica. E i turisti di questo periodo amano far passeggiate, dedicarsi alle escursioni in mountain bike. Una delle mete preferite è la Rocca,anche per il panorama mozzafiato che vi si gode. E perchè la Rocca possa offrire la miglior immagine di sé, stamattina l’assessorato all’ecologia del Comune di Garda ha organizzato una giornata ecologica destinata a sistemare i sentieri e rimettere a nuovo panchine, e staccionate. Alle 8.30 un gruppo di volontari, in massima parte penne nere della locale sezione dell’associazione nazionale alpini, percorrerà la Rocca insieme con gli operai comunali, sotto la direzione dell’assessore Stefano Franca e del geometra Alessandro Savoia del servizio ecologia dell’ufficio tecnico comunale. «L’intervento sarà dedicato in particolare», dice Franca «alla spianata della Rocca e alla cosiddetta salita del Petesco, dai Canevini Bassi alla collinetta della Madonna del Pign. Devo dire che, dal punto di vista della pulizia, durante il sopralluogo effettuato nei giorni scorsi abbiamo trovato una situazione abbastanza buona. È vero che il grande afflusso di pubblico deve ancora arrivare, ma speriamo che questo sia un segnale di una maggior sensibilità alla qualità dell’ambiente da parte dei cittadini e dei turisti». Visto che rifiuti da raccogliere non ce ne sono fortunatamente molti, l’attenzione dei partecipanti alla giornata ecologica è volta soprattutto a pulire i sentieri dalle erbacce e dai rami, che in molti punti cominciano a ostruire il passo. Inoltre verranno riverniciati corrimano e panchine. Intanto l’assessore all’ecologia sta pensando ad un nuovo intervento a primavera inoltrata, stavolta dadicato alle zona dei Castei. Insomma, chi nei prossimi giorni sceglierà la Rocca per la passeggiata o per la tradizionale scampagnata del lunedì di Pasqua, la troverà tirata a lucido. E che la scampagnata sulla Rocca nel giorno di Pasquetta sia radicata nelle tradizioni gardesane, l’ha ricordato in un scritto, pubblicato postumo lo scorso anno dal centro culturale Pal del Vò, il professor Pino Crescini. «Il mattino della Pasqua – scriveva Crescini – nelle cucine risplendenti della povertà dei loro rami appena lustrati, fervevano i preparativi per il pranzo: paparèle, bò e pevrà. Poi sarebbero venute le brassadèle e le fogàsse. E ancora brassadèle e fogàsse cotte sulla gradèla avrebero preparato le ragazze di famiglia nel pomeriggio e nella pignatta avrebbero brontolato le uova, preventivamente dipinte a vivaci colori. Se la domenica delle Palme era stata piovosa, il giorno dopo la famiglia avrebbe potuto in tutta tranquillità lasciare il paese per la scampagnata del Luni de Pasqua, fidando nel detto: «Se fa ’l sol su l’olivela, piòvi su la brassadela» e viceversa. Si sarebbe ritrovata con altre famiglie lungo i viottoli di campagna, o a inerpicarsi verso la Rocca lungo i sentieri sbrigliati nel bosco. Si serebbero formati allegri clan, si sarebbero stese tovaglie sull’erba, si sarebbero vuotate le sporte. Gran mangiare e gran tracannare». Allora come oggi.

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