venerdì, Marzo 29, 2024
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Lo stage diventerà un appuntamento fisso della stagione e propone l’anteprima di un musical. Per tre giorni in 500 hanno affrontato rumba, tango e funky diretti da Frassica

La salsa fa il pienone in barba alle discoteche

Sono arrivati in 500 da Milano, Brescia e dintorni a ritmo di salsa, approdati tra gli olivi, gli oleandri e i vigneti che, a nemmeno due chilometri dal lago, circondano il residence hotel Poiano. Sono ballerini di diversi livelli che, guidati da quattro insegnanti tra cui Giacomo Frassica, cugino del noto comico Nino, si sono scatenati in una tre giorni di tango, bachata, cha cha, portoricano, Los Angeles style, rueda, rumba madeline, afro, salsa anche free style, gestualità, funky per tutti. Insomma, una macedonia-esotico-latino-americana di musiche, suoni e colori che animerebbe anche la più uggiosa giornata d’inverno e che il sole, la luce e i colori di questo primo stupendo fine settimana di maggio hanno esaltato. Il tour in stage, organizzato dalla scuola di danza Playa Sirena e dall’agenzia di viaggi e turismo Ambrosiana Viaggi In e Out di Vimodrone (Milano), è approdato a Garda mercoledì sera (20 aprile) e vi resterà fino a oggi. Giunto dopo una serie di contatti con la contessa Ammi degli Albertini, padrona di casa dell’albergo, avrebbe tutte le intenzioni di ripetere l’esperienza almeno per i prossimi due anni. Le sale messe a disposizione di «Salsalandia» sono cinque. La più grande, quella con il pavimento più liscio e adatto alle mosse sinuose del ballo latinoamericano, è la tre. Sta proprio sotto la punta più alta della collina, a due passi da reception e ristorante, dove pure si mangia a ritmo di salsa. È qui che il primo maggio Frassica guidava dall’alto del palco almeno cento allievi: ragazzi, adulti, single e coppie. «La mia passione è nata da un disco di cha cha, per caso», ricorda. «Mi ha trascinato e sono ora 10 anni che organizzo stage». «È uno dei primi insegnanti di salsa in Europa, è lui l’ideatore e coreografo del primo musical latinoamericano messo in scena in Italia all’Lg Palace e al Teatro Nuovo di Milano, dal titolo I re del mambo . È uno spettacolo che riempie sempre le sale, è stato visto su Canale 5 , Rai Uno e ne hanno parlato i telegiornali», fa notare Gianfranco Pintaldi, responsabile commerciale dell’Ambrosiana Viaggi In e Out. «A novembre vorremmo portarlo anche al Teatro Nuovo di Verona», precisa Frassica. Intanto la musica va. «La predi per il fianco, scendi e la lasci andare giù, è semplice semplice», dice Frassica ai ragazzi, dando l’esempio con la sua compagna Alessandra Ferri. Poi, giù dal palco, commenta: «La musica è terapia e questa musica è energia pura, dà vita, colore, carisma, le donne diventano più belle, acquistano grazia, sinuosità, fiducia. E poi il ballo è una sorta di corteggiamento, non è possibile non lasciarsi coinvolgere». E a Milano pare sia scoppiata una vera e propria moda. Alle 12.30 tutti se ne vanno di corsa a pranzare, insieme. «In stanza siamo 4 amici ma siamo venuti in 500», sorride Manuel Bottoli, 23 anni, di Vimodrone, da due anni appassionato di salsa, ora in un corso avanzato. «L’atmosfera di queste occasioni e che si respira anche nei nostri locali non è quella delle discoteche, è speciale. Siamo uniti da una passione che a volte ci ghettizza perché non tutti ci capiscono. È che siamo una specie di unitissima tribù, ma quando uno ne fa parte non esiste titubanza. E non c’è ragazza che resti seduta se in pista si balla».

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