venerdì, Aprile 19, 2024
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Domenica a Pai ci sarà un’escursione nella grotta riaperta un anno fa. Un luogo mitico che per decenni è stato teatro di avventure e investimenti finiti male

La scoperta del mondo leggendario nascosto nelle viscere della Tanella

Quando a Pai si parla della Tanella, la storia sconfina nella leggenda. La Tanella è una grotta in cui scorre l’acqua. Qualche volta, quando piove a dirotto, il sifone sotterraneo di roccia «scoppia», come si dice a Pai, e allora si forma un torrente che corre giù verso il lago con furia. Un corso d’acqua improvvisato che qui tutti sanno riconoscere dal suono quasi assordante che produce nella sua sfrenata diascesa. Si racconta che negli anni Trenta un tale, del quale l’unica notizia tramandata è relativa al fatto che aveva accumulato una certa fortuna in America, volesse sfruttare l’acqua della grotta. Chi dice per irrigare, chi per ricavarci una mini centrale idroelettrica. La prima perforazione sembrò dare esito entusiasmante, con un fiotto d’acqua di buona portata. Presto però arrivò la delusione: la vena si disseccò. Lo scavo aveva raggiunto una cavità zeppa d’acqua ma non la sorgente. Allora l’«americano» decise di investire altri soldi per realizzare un nuovo scavo. Alla fine però i quattrini finirono e dovette dire addio ai sogni. E pensare che sarebbe bastato scavare ancora un po’. Dopo la guerra, nella Tanella si sono fatti passare dei tubi, per formare un modesto acquedotto che è stato dismesso una trentina d’anni fa. La grotta è poi caduta nell’oblio. Al massimo ci si avventurava la gente del posto andando in cerca di emozioni forti. Nell’estate del 2003 la grotta è però tornata d’attualità, perché i componenti del Gruppo di attività speleologica veronese, del Gruppo speleologico mantovano e dell’associazione speleologica Sottosopra di Modena hanno messo mano, col contributo del comune di Torri, al recupero ambientale della cavità. L’hanno ripulita, portando fuori quattrocento metri di vecchie tubature. Ed hanno cominciato a portarci dentro i visitatori. È in particolare il Gruppo speleologico mantovano che periodicamente ora offre l’opportunità a piccoli gruppi di entrarci. Il prossimo appuntamento è previsto proprio per questa domenica, ci si può prenotare al numero 045 7225120. Attenti: dentro è facile inzaccherarsi di fango, quindi bisogna vestirsi di conseguenza e portare dell’acqua per darsi una ripulita. A guidare la piccola spedizione ci pensano gli speleologi. Chi c’è stato dice che ne vale davvero la pena. Alla Tanella ha dedicato di recente uno studio Andrea Ceradini, del Gruppo di attività speleologica veronese. Il testo, intitolato «La Tanella: una piacevole riscoperta», è pubblicato sul quindicesimo numero del quaderno culturale Il Baldo, edito dal Centro turistico giovanile. «La Tanella», spiega Ceradini nell’articolo, «ha una lunghezza complessiva di 392 metri (compresa la parte artificiale) e un dislivello dal punto più basso a quello più alto di 45 metri». L’ingresso è costituito da un varco di una decina di metri. Poi il cunicolo si restringe, immettendo, come spiega lo speleologo veronese, «in un secondo ambiente in forte pendenza, al fondo del quale, attraverso un’altra strettoia, si accede ad un piccolo pozzo di circa sei metri». È qui che nacque l’illusione d’aver trovato la sorgente nella trivellazione degli anni Trenta. Più avanti, «la grotta prosegue con una galleria dapprima bassa, poi più ampia ed in salita, lunga circa 70-80 metri, con una sezione ellittica e con pareti e soffitto scavate da bellissime cupole emisferiche». Ma la Tanella non finisce qui. «Proseguendo», scrive Ceradini, «la galleria si fa più tortuosa, più alta e via via più stretta fino ad assumere un aspetto a forra e sbucare, attraverso un piccolo salto di 6 metri, in un vano più ampio sormontato da un camino di 13 metri con belle concrezioni». Avanti ancora, finché «una quinta rocciosa costringe a risalire qualche metro per poi ridiscendere in un nuovo ambiente, con bianche colate che dalle pareti scendono nello specchio d’acqua che forma il sifone terminale». Eccolo qui, dunque, l’affascinante mondo sotterraneo della Tanella. Appuntamento a domenica per chi ci vuol andare alla sua scoperta.

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