giovedì, Marzo 28, 2024
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La selezione del vino a DOCG inizia nella vigna

A differenza del mondo del calcio non esistono due schieramenti opposti. La zonazione, che per mera assonanza richiama alla disputa tra due opposte correnti dell'arte pedatoria (sacchiani – trapattoniani), altro non è che un'area viticola pregiata. In particolare si tratta di circa 3.500 ettari, sul totale di 25.000 compresi nell'area a doc del , che vengono radiografati, analizzati con sofisticati controlli pedologici, agronomici, enoloici e storici al fine di identificare le migliori zone produttive per i vitigni Corvina veronese e Rondinella. Vini che potranno in futuro fregiarsi della denominazione di Bardolino Superiore docg. Di questo e di molto altro si è parlato nel corso del convegno di domenica svolto nella sala consiliare di palazzo Gelmetti e promosso dal Consorzio tutela Bardolino. Incontro che ha visto anche la partecipazione dell'assessore provinciale all'Agricoltura Alberto Martelletto e di Claudio Valente, membro della Camera di Commercio. Dopo i saluti del sindaco Armando Ferrari è toccato a Giuseppe Degli Albertini, presidente del Consorzio tutela vino Bardolino, aprire i lavori non prima di aver sottolineato come «il Bardolino rafforzi il suo Dna puntando sulla tipologia Superiore e le sue microidentità». Nello specifico attraverso un programma di zonazione viticola gestito e finanziato da Veneto Agricoltura, in collaborazione con il Consorzio di tutela e i produttori che stanno sperimentando da sei anni la migliore qualità produttiva del Bardolino. «La zonazione viticola permette di dare, su base scientifica, una serie di indicazioni in merito ai tipi di terreni presenti, alle performance produttive dei vigneti, alla qualità dei vini ottenuti, costituendo i presupposti fondamentali per impostare una corretta strategia di valorizzazione delle produzioni vitivinicole di un'area a Doc», ha ricordato Giuseppe Degli Albertini. Un programma di durata triennale diretto dal professore Attilio Scienza. E proprio il responsabile del progetto ha offerto all'attenta platea di addetti ai lavori ulteriori spiegazioni e delucidazioni. «L'idea di zonazione nasce a fine anni '80 per valutare alcuni gradi di ricettività del territorio. Per il Bardolino la zonazione è di medie dimensioni ma non nascondiamo l'obiettivo, ha sintetizzato Scienza, di espandere l'esperienza a più operatori». In precedenza era toccato all'amministratore delegato del Gruppo italiani vini (Giv) Emilio Pedron soffermarsi sulla zonazione come strumento di valorizzazione del territorio e sulla sua ricaduta in termini di mercato. «E' importante comunicare la cultura vera del territorio, rassicurare il consumatore su tutti quelli aspetti (potatura, concimazione, gestione del suolo) che stanno alla radice del prodotto finale. In due parole garantire la qualità», ha concluso Pedron. Convegno chiuso con le interessanti e sintetiche relazioni di Riccardo Pastore (promozione e marketing) ed Enzo Corazzina che ha invitato i produttori di vino a fare sistema. Al termine del convegno sono stati premiati i produttori vincitori che avevano partecipato alla 29ª edizione del concorso Bardolino Classico tenuta il 4 maggio, promosso dal Consorzio di tutela. Questo l'elenco dei vincitori: Azienda agricola Righetti Enzo, Azienda agricola Ca' Bottura, Azienda agricola Tre Colline, Azienda agricola Ca' dell'Ora, Cantina di Affi Ca' Orsa, Cantine Delibori Walter, Azienda agricola Villabella, Azienda agricola Ca' Vecia, Cantina Fratelli Zeni, Azienda agricola Campostrini Innocente, Vinicola Dom Ramon, Azienda agricola La Rocca, Cantine Lamberti Giv, Azienda agricola Costadoro, Azienda vinicola Monte Saline, Azienda agricola Montresor Giacomo e Giovanni.

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