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La solenne commemorazione ad Arco dei legionari cecoslovacchi

Si svolge domenica 27 settembre la solenne commemorazione del sacrificio dei quattro giovani legionari cecoslovacchi giustiziati il 22 settembre 1918 a Prabi per aver combattuto gli austroungarici a fianco dell'esercito italiano, e perciò considerati disertori. Per l'Amministrazione comunale di Arco saranno presenti il sindaco Alessandro Betta e la Giunta comunale. Alla celebrazione è affiancata quest'anno una mostra dal titolo «I legionari cecoslovacchi sul fronte italiano nella Grande Guerra», allestita nello spazio didattica (Casa Collini) a Palazzo dei Panni, la cui inaugurazione si tiene venerdì 25 settembre con inizio alle ore 18. La cittadinanza è invitata.

A quasi un secolo da quei tragici fatti e dalla fine della prima guerra mondiale, un motivo in più per ricordare l'eroico sacrificio e per riflettere sugli orrori della guerra. Domenica la cerimonia di commemorazione si apre alle ore 9.30 con la visita alla mostra, quindi alle ore 10.45 il ritrovo alla chiesa di Sant'Apollinare in località Prabi, da dove alle ore 10.55 parte il corteo alla volta del monumento ai legionari cecoslovacchi; qui alle ore 11 è officiata la Messa, con la partecipazione del coro Castel della sezione Sat di Arco, del coro Vox Montana e della Zuškaband di Rimařov; alle ore 11.30 le onoranze ai Caduti e il saluto delle autorità. La cerimonia si chiude verso le ore 13 con un rinfresco.

Quest'anno agli eventi commemorativi partecipa una delegazione ceca composta dall'ambasciatore della Repubblica Ceca in Italia, Petr Burianek, dal funzionario diplomatico Josef Spanik (delegato permanente per la Repubblica Ceca alla FAO) e dal vicedirettore dell'Ufficio veterani di guerra del Ministero della difesa ceco, il colonnello Milan Bachan, oltre che da una nutrita rappresentanza dell'Associazione Legionari Cecoslovacchi di Praga. Inoltre, il Gruppo di Arco (che da anni si occupa della custodia e della cura del monumento ai legionari cecoslovacchi). Collaborano il Gruppo ANA di Nago, l'associazione Amici della Boemia e della Moravia di Ledro, l'associazione Amici di Ledro di Praga, il Italiano della Guerra di Rovereto.

I fatti storici

A partire dal 1917 si forma a fianco dell'esercito italiano che combatte gli austriaci sul fronte trentino un corpo di volontari cecoslovacchi, che disertando dalle file dell'esercito austriaco si affiancano agli italiani riconoscendo un unico ideale di indipendenza nazionale dall'impero asburgico. Nel 1918 questi volontari si trasformano in un vero e proprio esercito cecoslovacco in Italia che sul fronte trentino è rappresentato dalla Seconda compagnia “Avio”, che fa parte del 39° Reggimento di informazione cecoslovacco e che è unita al 29 Corpo d'Armata italiano, il quale combatte proprio nella zona del Garda.

Il 21 settembre 1918, in un'azione militare austriaca presso Doss Casina, alle pendici del Monte Altissimo, cadono prigionieri cinque legionari cecoslovacchi: trasferiti nottetempo fino a Ceniga e dopo un sommario processo come traditori (disertori dell'esercito austriaco), quattro di loro sono impiccati: Serek, Novack, Svoboda e Schlegel. Il luogo dell'impiccagione è trovato a Prabi, proprio dove sorge il monumento, con gli stessi ulivi ora presenti a testimoniare l'accaduto.

L'episodio non è l'unico di collaborazione militare itao-cecoslovacca: pochi mesi prima (il 5 luglio 1918) fu impiccato a Riva del Garda Alois Storch, ufficiale dell'esercito austriaco passato nelle file di quello italiano e autore di una azione di sabotaggio proprio sulle rive del lago insieme ad un connazionale (Frantisek Smarda, anch'egli catturato ma condannato al carcere) e ad alcuni soldati italiani, che perirono nell'azione.

Ogni anno l'Amministrazione comunale di Arco ospita una delegazione ufficiale della Repubblica Ceca il 22 settembre ovvero la prima domenica successiva, per ricordare la vicenda arcense e tutti i Legionari Cecoslovacchi caduti sul Doss Alto. La cerimonia, che prevede, oltre alla commemorazione, altri momenti di approfondimento e di visita a luoghi di interesse ed è organizzata dal Comune in sinergia e collaborazione con il Gruppo Alpini di Arco e con altre organizzazioni locali.

La mostra

Desiderosi di libertà e di indipendenza della loro terra, allora sotto il dominio austroungarico, durante il primo conflitto mondiale molti soldati di origine cecoslovacca, per ottenere l'aiuto per la creazione di uno Stato indipendente, formarono unità militari volontarie combattenti a fianco delle forze dell'Intesa, chiamate Legioni Cecoslovacche. Una di queste, formata da disertori e prigionieri cecoslovacchi, venne costituita anche in Italia, dove partecipò alla Battaglia del Solstizio (sul fronte del Piave) del 1918 e sul Doss Alto sopra l'abitato di Nago, combattendo valorosamente e contribuendo notevolmente alla vittoria Italiana.

Considerati dagli austriaci come traditori dell'Impero, molti di questi soldati, caduti in prigionia austriaca, vennero sommariamente giustiziati, spesso senza giusto processo, come ricordano in Trentino i monumenti ad Arco, a Riva del Garda e a Pieve di Bono. Per commemorare il loro ricordo l'ambasciata della Repubblica Ceca di Roma e l'associazione culturale amici della Boemia e della Moravia di Ledro, dedica a questi combattenti una mostra fotografica con foto del periodo, raffiguranti i campi di prigionia italiani, il reclutamento e scene di vita del fronte. La mostra, già ospitata in valle di Ledro nella chiesa del colle-ossario Santo Stefano a Bezzecca, ad Arco rimarrà fino al 4 ottobre.

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