venerdì, Marzo 29, 2024
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In 370 chilometri quadrati si nascondono scafi inabissati e forse anche qualche sorpresa. Al largo di Limone un secolo e mezzo fa affondò il «Sesia». E poi le bombe Usa

Là sotto le galee veneziane e altri «tesori»

Il Garda è vasto e misterioso e, nei suoi 370 chilometri quadrati, nasconde di tutto. Qualcosa di importante pare sia stato individuato, ma si attende l’autorizzazione della Sovrintendenza perché si possa procedere anche solo a divulgarne la notizia. Si parla di relitti integri di galee veneziane che risalgono a fine Seicento e che costituirebbero un’autentica miniera di informazioni per ricercatori ed esperti.Per ora però si è relegati o quasi al terreno delle congetture e non resta che pazientare. Sul fondo del lago giace ancora il Sesia, al largo di Limone. Affondò quasi un secolo e mezzo fa. E l’acqua custodisce tuttora le bombe scaricate dagli americani pochi anni orsono, al largo della costa veneta: sono state individuate dalla Gendarmeria francese, ma mai recuperate.Non manca il materiale bellico che risale alla seconda guerra mondiale: dal mezzo anfibio cercato un anno fa dagli americani nella parte settentrionale del lago (anche Modina partecipò al lavoro) a due minuscoli sommergibili. Nulla, per ora, è stato riportato in superficie. In proposito, c’è chi non crede alla versione ufficiale, che vuole che il recupero del relitto debba avvenire per dare sepoltura alla quindicina di militari che conteneva. Forse, si mormora, potrebbe racchiudere, assieme alle povere salme, qualche documento proveniente nientemeno che da Villa Feltrinelli di Gargnano, che nel 1944-’45 ospitava Mussolini.E i misteri si infittiscono proprio quando si parla del periodo della Repubblica Sociale Italiana e delle «casse» che sarebbero state fatte costruire dal Duce. Vennero cercate negli anni Ottanta e pareva fossero state individuate nel 1993. Tv e giornalisti di mezzo mondo raggiunsero il Garda. Presente a Gargnano anche la nipote di Mussolini, Alessandra, accompagnata da Ignazio La Russa. Ma si trattava solo di esplosivo, contenuto in 4 casse, che venne fatto brillare sulla spiaggia di Villa di Gargnano.Altre ricerche sono state effettuate al largo di S. Giacomo, a Nord di Gargnano, alla ricerca del villaggio che sarebbe sprofondato e di cui, in un libro, parla don Conforti, parroco di Gargnano a fine Ottocento.

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