Nove cigni morti in quindici giorni. Tutti a Peschiera, e la maggior parte in località Bergamini. Gli animali, secondo quanto si è appreso, hanno manifestato una strana malattia che causerebbe febbre alta e difficoltà respiratorie. A dare l’allarme è stata la sezione veronese della Lipu (Lega italiana protezione uccelli) dopo che uno dei suoi associati ha cercato in tutti i modi di salvare due esemplari di cigno che manifestavano proprio i sintomi. Per uno degli animali, però, non c’è stato nulla da fare, mentre l’altro è riuscito a salvarsi grazie alle cure prestate da Giulio Russo, veterinario della Lipu, che è subito intervenuto con antibiotici e cortisone. Proprio lui, facendo alcune analisi ai due pennuti, sarebbe riuscito a risalire alla causa della morte: si tratterebbe a suo parere di una setticemia del sangue causata da un forte inquinamento batterico. «Ma da dove viene questo batterio?», si chiede Francesco Di Grazia, responsabile provinciale delle guardie Lipu che punta subito il dito sui problemi frequenti del collettore del Garda. «Non capisco perché», dice subito Di Grazia, «si voglia negare che vi siano problemi al collettore, sembra una “congiura del silenzio”. E se non arriva da lì, da dove altro potrebbe arrivare questo batterio se nella zona “colpita” non sono stati riscontrati scarichi abusivi?»
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