giovedì, Marzo 28, 2024
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firmato il protocollo del «Patto dell'acqua: dall'emergenza alla gestione integrata».

L’acqua del Garda, una risorsa vitale per tutti e in particolare per tre comparti economici: turismo, energia e agricolt

L'acqua del Garda, una risorsa vitale per tutti e in particolare per tre comparti economici: turismo, energia e agricoltura. Interessi che spesso entrano in conflitto nei periodi di siccità, quando il lago rischia di non bastare per tutti. Per evitare le “guerre” del passato, l'altro giorno, nella sede della è stato firmato il protocollo del «Patto dell'acqua: dall'emergenza alla gestione integrata». Dopo più di un anno di lavoro con frequenti riunioni si è quindi raggiunto un accordo, il primo a livello nazionale, fra gli utilizzatori della risorsa idrica, al quale tutti i firmatari dovranno ottemperare. Per la , ha firmato il delegato all'ambiente Vincenzo Ceschini. All'incontro, oltre agli assessori regionali e provinciali della Lombardia, l'Aipo, l'Enel, la Edison, i Consorzi irrigui e di bonifica, ossia i fruitori delle acque lacustri e fluviali della Lombardia che vengono utilizzate sia a scopo idroelettrico sia per irrigare circa 600 mila ettari. In particolare nel quadrante sud-orientale della Lombardia, l'agricoltura che utilizza le acque dei fiumi Chiese e Mincio, integrate con attingimenti da pozzi e fontanili, si sviluppa su un'area di circa centomila ettari. Di questi circa il 50% è coltivata a mais, il 20% a prato, le altre colture interessano il 18% della superficie, la soia il 5%, le colture di secondo raccolto 4%, gli erbai estivi il 2% e il riso l'1%. Il metodo irriguo più diffuso è l'aspersione (69,5%); lo scorrimento superficiale interessa il 20% della superficie, la sommersione l'1,1 % e la microirrigazione il 0,5%. Il protocollo si pone quindi come obiettivo la preservazione e la tutela della preziosa risorsa idrica, attraverso una analisi precisa degli usi e delle disponibilità che approdi ad un punto di equilibrio in grado di soddisfare le molteplici esigenze degli utilizzatori. «Naturalmente, questo è il primo passo – spiega Ceschini – perché si è stabilito che la commissione, a cui partecipa con il suo proficuo apporto la Comunità del Garda, continui in futuro ad operare una corretta informazione e raccogliere tutte le informazioni scientifiche per sviluppare previsioni sugli scenari futuri e poter stilare una comunicazione comune così da poter assumere decisioni ponderate e non basate su allarmismi, molto spesso infondati».Ma, giusto per restare… in tema, cosa ne pensa Ceschini del progetto presentato da «Eva Energia Valsabbia spa» per una megacentrale idroelettrica da mille megavatt tra il monte Altissimo di Nago e il Garda? «Per adesso è solo un progetto e non ne abbiamo parlato, ma non so se i ricavi potranno coprire un simile investimento, visto che si tratta di pompare l'acqua dal Garda e portarla sull'Altissimo. E servirà anche un grande bacino in quota. Comunque restiamo con i piedi per terra e pensiamo al protocollo appena firmato. Il 23 marzo ci ritroveremo per un'altra verifica nella nuova sede della Comunità del Garda al Vittoriale».

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