Ron, ecco il mea culpa degli Angeli custodi «L’errore solo nostro»
L’agenzia spiega perchè se n’era andato
«È stato tutto un brutto equivoco organizzativo. Ron non sapeva di dover ricevere un premio sulla piazza del porto, ma sul palco del concerto, ad Albisano». A dirlo, con un comunicato ufficiale inviato a «L’Arena» è Valerio Terenzio, responsabile dell’agenzia Angeli Custodi, «quella di Ron come di Sabina Guzzanti, Antonio Albanese, Corrado Guzzanti, tanto per citarne alcuni», come precisa al telefono il manager romano. All’indomani del concerto del cantante ma, soprattutto, all’indomani del grosso «sgarbo» fatto da Ron alle circa trecento persone ed alle autorità politiche e amministrative, lasciate in attesa per poco più di due ore sulla piazza del porto dove, prima del concerto, il cantante avrebbe dovuto ricevere come premio le chiavi della città, ora i toni cominciano a riprendere quelli della normalità, con il tentativo di «rimediare all’errore fatto». Arrivato in notevole ritardo infatti e, non appena salito sul palco per ricevere il premio, Ron aveva pensato bene d’irritarsi per il duplice fischio di un’unica persona, e di piantare in asso tutti, cittadini, autorità e stampa, per fuggire ad Albisano, senza ritirare il premio. La sera stessa del concerto comunque, il cantante aveva chiesto scusa dal palco e, in separata sede, al sindaco e al vicesindaco di Torri, rispettivamente Alberto Vedovelli e Giorgio Bonoldi. Ora, a qualche giorno di distanza, il comunicato. Non del cantante però, ma della sua agenzia. La quale, si è assunta in pratica tutte le responsabilità dell’accaduto motivato, come si legge, da una «informazione errata data a Ron, causando di conseguenza un danno all’immagine dell’artista, per un fatto di cui non è responsabile. Per questo, l’agenzia si scusa con Ron, con l’Amministrazione comunale di Torri e con il pubblico», firmato Valerio Terenzio. Ma se Ron non era stato davvero informato di dover ricevere il premio a Torri, perché non lo ha subito detto, una volta salito sul palco allestito al porto? «Questo non lo so», precisa Terenzio. «Bisogna però tenere conto che Ron è un personaggio molto sensibile e nervoso. Quello che noi vogliamo precisare comunque, per quanto ormai la “frittata” sia stata fatta, è che la colpa dell’accaduto è solo nostra», conclude. «Ormai l’episodio è chiuso», commenta il vicesindaco Giorgio Bonoldi. «Inoltre, l’agente di Ron aveva offerto, proprio qualche giorno fa, la disponibilità del cantante a tornare a Torri, magari a fine agosto, a cantare con la sua chitarra in piazza del porto». Un modo insomma per chiedere scusa, «anche se il comunicato stampa con le scuse firmate da Ron, da lui stesso promesso, finora non è arrivato», continua. Disponibilità a tornare gratis in paese della quale però, l’Amministrazione comunale, ha ringraziato ma non ha accettato. «A questo punto, prosegue Bonoldi, «non ci è parsa più opportuna una nuova serata con Ron». Ed in effetti, in questi giorni, dopo quanto è accaduto, sono stati in molti in paese a chiedersi e a sollevare una polemica forse non fuori luogo sul perché della consegna delle chiavi della città ad «un cantante che, comunque, non ha alcun legame col paese né col lago e che, inoltre, non ha mai fatto nulla di particolare per Torri». «Le chiavi», spiega Bonoldi, «hanno la stessa valenza di una targa ricordo. Cioè non implicano nulla per l’Amministrazione o i cittadini. Non è insomma, come dare la cittadinanza onoraria ad un personaggio illustre. L’idea era nata solo per dare modo anche a chi non si sarebbe recato al concerto di vedere dal vivo un cantante che, episodio di Torri a parte, è noto a livello nazionale da trent’anni per i meriti artistici».
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