venerdì, Aprile 19, 2024
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Ad Aliment la cerimonia di consegna dei premi Marcora e della Brescianità. L’assessore Mantelli: «In Italia siamo un esempio per tutti»

«L’agricoltura scoppia di salute»

Un premio alla brescianità agroalimentare per sottolineare la crescita di un comparto ormai ai vertici dell’eccellenza qualitativa nazionale: questo in sintesi il senso dell’iniziativa che ieri sera ha riunito ad Aliment, il salone dell’agroalimentare di Montichiari, alcuni fra i nomi e le insegne di maggior rilievo e prestigio nel panorama dell’agricoltura e dell’enogastronomia bresciane. A tener banco durante una cena di gala, alla quale ha partecipato anche Maria Pia Garavaglia, presidente della Croce Rossa Internazionale, è stata l’assegnazione del prestigioso premio europeo «Giovanni Marcora», dedicato alla memoria del senatore che, fra il 1974 e il 1981, fu ministro dell’agricoltura: un personaggio ricordato ancor oggi per il suo esemplare impegno a favore dell’agricoltura italiana e del suo sviluppo, al punto che il premio a lui intitolato è diventato una manifesto annuale dei problemi, ma anche dei successi del comparto agricolo italiano. Considerato che Aliment è riuscita a diventare sede per l’assegnazione del «Marcora», l’assessorato all’agricoltura della Provincia di Brescia ne ha approfittato per lanciare a sua volta un’iniziativa, il Premio Brescianità. L’obbiettivo: dare rilievo a quei personaggi che, nel corso degli ultimi anni, si sono distinti per il loro contributo alla crescita del polo enogastronomico e produttivo della provincia. L’unione delle due premiazioni ha quindi consentito di riunire in una sola serata un significativo spaccato di un’imprenditoria nuova e agguerrita, che, nella terra del tondino, è ancora considerata con ingiustificata sufficienza, ma che nei risultati concreti sta dimostrandosi vincente sotto ogni punto di vista. È il caso della Linea Verde di Manerbio: un’azienda che nel giro di pochi anni è passata dallo status di impresa famigliare a quello di realtà leader a livello nazionale nel mercato della cosiddetta quarta gamma orticola (le insalate in busta già pulite e lavate). «Un classico esempio di cosa significhi fare agroalimentare a Brescia – dice l’assessore provinciale all’agricoltura Giampaolo Mantelli – E anche un caso che deve far riflettere, in questo momento in cui assistiamo alla crisi di tante aziende storiche di altri settori». Oltre che all’azienda dei fratelli Battagliola, il Premio Brescianità è andato anche all’Agroittica Lombarda di Calvisano, azienda all’avanguardia che, con i suoi allevamenti di storioni, ha consentito di inserire nel paniere della produzione agroalimentare bresciana persino un caviale di altissima qualità; al Caseificio Gervasina di San Gervasio, prima azienda iscritta al consorzio del Grana Padano a certificare il proprio prodotto apponendovi una marchiatura supplementare che lo contraddistingue all’interno di un’ampia offerta; e alla Cooperativa Solat insieme a Cassa Padana. Premiati anche Beppe Dattoli, presidente dell’Arthob, e Francesco Bettoni, presidente della Camera di Commercio, per l’impegno profuso sul fronte della promozione del territorio e delle produzioni bresciane. Anche la Giuria del Marcora ha premiato un pool di realtà estremamente significative come la cooperativa Flormercati di Montichiari, leader italiano nel settore delle piante da appartamento, il Consorzio allevatori carni bovine bresciane, che con il progetto Ab-Carni è stata una delle prime realtà nazionali a reagire alla crisi di mucca pazza certificando tutta la filiera. L’azienda agricola Pieve di Trenzano è stata premiata in qualità di allevamento fra i più avanzati sul territorio nel campo della frisona italiana; il Caseificio Zani per aver scelto da anni di guardare con attenzione alla tradizione casearia bresciana; la Centrale del Latte di Brescia per aver saputo dar vita a un marchio di qualità indiscussa fra i più ricercati dal consumatore. Il mondo del vino bresciano è stato rappresentato al «Marcora» da Maurizio Zanella, l’uomo che ha guidato la Cà del Bosco di Erbusco ai vertici del panorama enologico nazionale, fino a farne una delle «maison» maggiormente consacrate a livello internazionale. Infine, un premio anche all’arte pasticcera rappresentata da Iginio Massari, per le doti che ne hanno fatto uno dei maestri assoluti e riconosciuti della pasticceria mondiale. Se è questa la provincia che, come vuole il luogo comune, a tavola non ha nulla da offrire?

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