venerdì, Marzo 29, 2024
HomeAttualitàL’allarme del Ctg: «Ultimo treno per salvare il forte»
Il sodalizio, da anni impegnato per la valorizzazione del territorio, lancia un appello al Comune per gli interventi di restauro Il Centro turistico giovanile: «Senza progetti si rischia di perdere i finanziamenti europei»

L’allarme del Ctg: «Ultimo treno per salvare il forte»

In fatto di storia, monumenti e testimonianze artistiche Rivoli non ha da invidiare mete più conosciute. La vittoriosa battaglia che Napoleone combattè qui nel 1797 è senza dubbio il marchio più famoso, che ha portato fino a Parigi il nome di Rivoli, e la storia napoleonica è ben documentata e testimoniata dal Museo che si trova in centro paese. Ma a Rivoli gli scavi sulla Rocca hanno anche portato alla luce reperti preistorica, c’è la chiesetta di San Michele a Gaium, del XII secolo, mentre il forte Wohlgemuth testimonia la più tarda vocazione della Val d’Adige a luogo militare e di fortificazioni. E poi ancora le corti, la casa del botanico Calzolari, la caserma Massena, l’ex polveriera… Ma il turismo stenta a decollare, anche se da tempo gli amministratori pubblici cercano di dargli la giusta spinta. «Rivoli nasconde potenzialità che aspettano soltanto di essere sviluppate», dice Maurizio Delibori, responsabile del centro turistico giovanile Ctg Monte Baldo. «Non parlo solo di grandi opere, ma anche di ordinaria amministrazione volta alla valorizzazione turistic. Per esempio, la segnaletica turistica è davvero scarsa. La piccola chiesa di Gaium, o meglio quello che ne è rimasto, sagrestia e campanile, si trovano in una zona paesaggistica e ambientale bellissima, ma tutta da rivalutare. Il Comune poi», dice Delibori, «deve assolutamente insistere con la Sovrintendenza ai beni storici e artistici affinché faccia presto un intervento di recupero. La Sovrintendenza intervenì già circa cinquant’anni fa, ora è tempo che porti avanti l’opera con un altro restauro». Secondo il responsabile del Ctg Monte Baldo qualcosa si può e si deve fare anche per la zona archeologica della Rocca: «Anche in questo caso i cartelli sono scarsi e il sentiero non è più ben tracciato. L’area deve avere pannelli che spieghino i punti precisi dei ritrovamenti, illustrino i reperti e rendano la zona interessante anche al turista che sale senza una guida. Ora sulla Rocca, eccezionale punto di vista sull’intera valle, c’è il nulla. I materiali che lì sono stati ritrovati, come i vasi in coccio a bocca quadrata, giacciono abbandonati nelle cantine del Comune. Anche una mostra temporanea in occasione di qualche manifestazione in paese potrebbe valorizzarli, nell’attesa di trovare una collocazione museale fissa». Oltre alla segnaletica turistica, a pannelli e opuscoli informativi e a semplici lavori di sistemazione di sentieri, il Ctg rilancia progetti di più ampio respiro, anche per non perdere l’ultimo treno nella corsa agli stanziamenti europei per lo sviluppo di iniziative turistiche e culturali. «Nell’arco dei prossimi tre anni l’Unione europea ridurrà i finanziamenti per l’Italia e non ci sarà più la possibilità di affidarsi a questi preziosi contributi», continua Delibori. «Sarebbe un peccato sprecare i finanziamenti ora disponibili, perché Rivoli ha molta strada ancora da percorrere: una collaborazione con l’università potrebbe valorizzare il forte e la polveriera stessa può offrire nuovi spazi. Servono però progetti precisi e idee chiare, che a mio avviso possono essere forniti da persone esperte della materia e che conoscono la realtà e le esigenze del territorio. Chiedo al Comune», conclude Delibori, «di valutare l’idea di una commissione esterna, composta da persone che gratuitamente mettano a disposizione della comunità esperienza e competenza. Basterebbe un primo incontro per capire subito la fattibilità della cosa, le energie da mettere in campo e le strade da percorrere insieme».

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