Il livello del Garda, pur basso, non desta ancora preoccupazione fra gli esperti
L’allarme fra 45 milioni di metri cubi d’acqua
Il livello dell’acqua del Garda, pur basso in rapporto alla stagione, non desta alcuna preoccupazione nella pattuglia di esperti incaricati di monitorare il bacino. Lo afferma Vincenzo Ceschini, geologo e vicepresidente della comunità del Garda, che firma sull’ultimo numero del notiziario dell’ente, un articolo sulla disciplina dell’invaso. Il livello in questi giorni è fermo a più 27 centimetri sullo zero di Peschiera (che a sua volta corrisponde a 64 metri sul livello del mare). Secondo gli accordi sottoscritti quando venne costruito lo sbarramento di Salionze, che di fatto trasforma il Garda in un bacino artificiale, il minimo assoluto è fissato a più 15, sempre sullo zero idrometrico: il Garda può quindi scendere di altri 12 centimetri.Siccome un centimetro di livello equivale a 3,7 milioni di metri cubi d’acqua, potranno essere immessi nel lago ancora quasi 45 milioni di metri cubi. Il periodo annuo di massimo prelievo si registra fra maggio ed agosto, quando maggiore è la sete delle campagne del mantovano, e da quel punto di vista non ci sono problemi. Ceschini anzi indica due motivi per essere relativamente soddisfatti dell’attuale livello. In primo luogo è possibile guardare ai mesi della primavera, contrassegnati dal disgelo e dal massimo apporto degli affluenti, in tutta tranquillità: il massimo è fissato a 140 centimetri sopra lo zero, e ci vorranno quindi più di 400 milioni di metri cubi — quasi un decimo di tutta l’acqua contenuta nel lago — prima di arrivare a livelli di allarme. In secondo luogo le più moderne navi della flotta Navigarda, i catamarani, pescano molto meno del «vecchi» battelli ad elica e quindi non hanno difficoltà di alcun genere nelle loro manovre. Unico inconveniente è costituito dalla fanghiglia che s’accumula più abbondante dove la poca acqua tende a ristagnare e a qualche scarico di fognatura nel basso lago che, messo allo scoperto, crea indubbi disagi. Ma, segnala Ceschini, da questo punto di vista i problemi autentici verranno negli anni avvenire. Finora infatti l’acqua del lago è servita sempre e solo per scopi irrigui, e, in piccolissima parte, idroelettrici. Ma la richiesta di acqua potabile in continuo aumento per tutta la pianura padana, prospetta come probabile la distribuzione negli acquedotti potabili dell’acqua del Garda, che le analisi confermano quasi ovunque perfettamente bevibile. Ne consegue un aumento d’importanza della commissione livelli alla quale viene assegnato anche il compito di vigilare sulla qualità delle acque. Recentemente, proprio la commissione livelli ha proposto di innalzare a più 30 il minimo: con 15 centimetri d’acqua in più, qualche scarico rimarrebbe nascosto.