giovedì, Aprile 25, 2024
HomeManifestazioniAvvenimentiL’alto lago si racconta attraverso il turismo
Con il libro storico firmato da Mauro Grazioli

L’alto lago si racconta attraverso il turismo

Una vera ricostruzione delle origini e dell’evoluzione del turismo altogardesano, a partire dai suoi primi «vagiti» e fino ai giorni nostri, è appena andata ad arricchire l’elenco delle pubblicazioni benacensi. Si tratta di un’opera di Mauro Grazioli: un ricercatore trentino che analizza a fondo il percorso turistico sull’alto lago. Il titolo sintetizza l’argomento: «L’industria del forestiere» (edito dall’Unione commercio e turismo di Riva del Garda, stampato da Grafica 5 di Arco). Il volume non dimentica alcun aspetto dei mutamenti che hanno accompagnato l’evoluzione dell’industria turistica gardesana dagli anni Trenta in poi. Un’industria, quella dell’ospitalità, che gradualmente è andata ad accostarsi e poi a sostituire quasi per intero l’attività agricola e industriale vera e propria, pur senza soppiantarle completamente, specie in prossimità del Garda trentino. E così si parte dai primi, lontanissimi e illustri cantori del lago (Dante, Petrarca, Bembo, Bonfadio, Cattaneo, Grattarolo), per arrivare alle più recenti e forse più celebrate descrizioni che del lago offre Goethe. Ma la ricostruzione di Grazioli non si limita certo alla letteratura: le pagine sono scandite da tutti gli appuntamenti più importanti che hanno determinato la trasformazione del lago, dei borghi che vi si affacciano, della gente che ci abita e delle abitudini. Tutti elementi legati a filo doppio all’ospitalità e ai vari aspetti della sua trasformazione: approccio tra persone e apporto economico in primo luogo. A questo proposito, acquista un particolare peso la costruzione delle strade che da Sud permettono di raggiungere l’alto lago e la cittadina di Riva. La Gardesana Orientale venne aperta l’11 agosto del 1929 (nel tratto tra Navene e Torbole). Nell’autunno dello stesso anno era possibile raggiungere l’alto lago direttamente da Verona. Ma nel testo vengono ripresi e riproposti anche alcuni commenti dell’epoca entusiasti per la costruzione della Gardesana Occidentale. «La nuova strada congiungerà Riva a Gardone, i due massimi centri del Garda. Solo allora i viaggiatori frettolosi potranno finalmente godere i panorami inarrivabili, in cui le rocce impervie si intrecciano a limoneti e aranceti, nell’orgia di verde che si esalta in tutta la sinfonia delle sue infinite tonalità». La strada, che collega tuttora la sponda bresciana del lago a Riva, sarà inaugurata nell’ottobre del 1931, dopo neppure tre anni di lavori diretti da Riccardo Cozzaglio. Con il libro storico firmato da Mauro Grazioli L’alto lago si racconta attraverso il turismo L’industria delle vacanze dagli anni Trenta a oggi Una vera ricostruzione delle origini e dell’evoluzione del turismo altogardesano, a partire dai suoi primi «vagiti» e fino ai giorni nostri, è appena andata ad arricchire l’elenco delle pubblicazioni benacensi. Si tratta di un’opera di Mauro Grazioli: un ricercatore trentino che analizza a fondo il percorso turistico sull’alto lago. Il titolo sintetizza l’argomento: «L’industria del forestiere» (edito dall’Unione commercio e turismo di Riva del Garda, stampato da Grafica 5 di Arco). Il volume non dimentica alcun aspetto dei mutamenti che hanno accompagnato l’evoluzione dell’industria turistica gardesana dagli anni Trenta in poi. Un’industria, quella dell’ospitalità, che gradualmente è andata ad accostarsi e poi a sostituire quasi per intero l’attività agricola e industriale vera e propria, pur senza soppiantarle completamente, specie in prossimità del Garda trentino. E così si parte dai primi, lontanissimi e illustri cantori del lago (Dante, Petrarca, Bembo, Bonfadio, Cattaneo, Grattarolo), per arrivare alle più recenti e forse più celebrate descrizioni che del lago offre Goethe. Ma la ricostruzione di Grazioli non si limita certo alla letteratura: le pagine sono scandite da tutti gli appuntamenti più importanti che hanno determinato la trasformazione del lago, dei borghi che vi si affacciano, della gente che ci abita e delle abitudini. Tutti elementi legati a filo doppio all’ospitalità e ai vari aspetti della sua trasformazione: approccio tra persone e apporto economico in primo luogo. A questo proposito, acquista un particolare peso la costruzione delle strade che da Sud permettono di raggiungere l’alto lago e la cittadina di Riva. La Gardesana Orientale venne aperta l’11 agosto del 1929 (nel tratto tra Navene e Torbole). Nell’autunno dello stesso anno era possibile raggiungere l’alto lago direttamente da Verona. Ma nel testo vengono ripresi e riproposti anche alcuni commenti dell’epoca entusiasti per la costruzione della Gardesana Occidentale. «La nuova strada congiungerà Riva a Gardone, i due massimi centri del Garda. Solo allora i viaggiatori frettolosi potranno finalmente godere i panorami inarrivabili, in cui le rocce impervie si intrecciano a limoneti e aranceti, nell’orgia di verde che si esalta in tutta la sinfonia delle sue infinite tonalità». La strada, che collega tuttora la sponda bresciana del lago a Riva, sarà inaugurata nell’ottobre del 1931, dopo neppure tre anni di lavori diretti da Riccardo Cozzaglio. Bruno Festa

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video