Richard industriale tedescodi successo vendevapompe a tutta Europa.
Si innamorò di Gardonee costruì Villa Alba

Langensiepen, il velo dell’obliosui Buddenbrook del Garda

23/06/2007 in Storia
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Di Luca Delpozzo
Attilio Mazza

Vil­la Alba — l’edificio mon­u­men­tale di mag­gior rilie­vo di Gar­done Riv­iera costru­ito da pri­vati — venne acquis­ta­ta sul­la fine degli anni Cinquan­ta dal Comune per la som­ma di 86 mil­ioni, gra­zie alla fideius­sione di alcu­ni gar­done­si che riten­nero di des­ti­narla a uso pub­bli­co uni­ta­mente al parco.Fu edi­fi­ca­ta dall’industriale tedesco Richard Lan­gen­siepen che s’innamorò di Gar­done dopo avervi sog­gior­na­to pri­ma del 1899 con la moglie Paula Buden­berg. Era sul­la cinquan­ti­na, essendo nato a Biele­feld (Vest­falia) nel 1847, ed era un uomo colto, oltre che di gran­dis­si­mo suc­ces­so eco­nom­i­co. Ave­va aper­to nel 1872, vici­no a Magde­bur­go, una fab­bri­ca con fonde­ria per pro­durre pompe di ogni genere. Il suc­ces­so fu tale che pochi anni dopo fondò a San Pietrobur­go la “Lan­gen­siepen & Co” con­qui­s­tan­do rap­i­da­mente una posizione di pri­mo piano sul mer­ca­to russo.Le aziende Lan­gen­siepen, quan­do Richard approdò a Gar­done, con­ta­vano cir­ca 500 dipen­den­ti che diven­ter­an­no ben 1.800 nel 1914, alla vig­ilia del­la Grande Guer­ra. Nel 1905, in segui­to a un incen­dio, fu abban­do­na­ta la fab­bri­ca di Magde­bur­go e ven­nero aperte fil­iali nelle prin­ci­pali cit­tà russe (Mosca, Riga, Odessa, Kiev, Wladi­wos­tok, ecc.) con l’esclusività non solo del­la pro­duzione e ven­di­ta di pompe di vario genere, ma anche del­la for­ni­tu­ra del­l’e­quipag­gia­men­to da cam­po dell’esercito russo.La salute cagionev­ole del figlio Franz, sof­fer­ente di malat­tia pol­monare, rese nec­es­saria una dimo­ra in un cli­ma tem­per­a­to e, aven­do trova­to quel­lo di Gar­done par­ti­co­lar­mente favorev­ole, Richard Lan­gen­siepen acquistò dal dott. Rohden nel 1900 l’ed­i­fi­cio set­te­cen­tesco a lago dota­to di vas­to appez­za­men­to di ter­reno, trasfor­ma­to poi in Vil­la Ruh­land, così chia­ma­ta per essere Land der Ruhe, zona del riposo, del­la tran­quil­lità. Suc­ces­si­va­mente com­però l’ulive­to a monte dove farà costru­ire Vil­la Alba e altri ter­reni con esten­sione di almeno 70.000 mq (anche nel­la zona di Pernighe). Nel 1900 fece ristrut­turare dal­l’ar­chitet­to Hein­rich Schäfer la dimo­ra set­te­cen­tesca e non lon­tana, diret­ta­mente a lago sul­la pic­co­la darse­na, volle la Ruh­land­turm, o Torre Ruh­land, in stile eclet­ti­co (poi Torre San Mar­co di Gabriele d’An­nun­zio) assur­ta nelle car­to­line fra gli emble­mi del Kurort, abi­ta­ta dal figlio Franz, anco­ra scapo­lo, che l’abbandonò dopo il dram­mati­co ter­re­mo­to del 30 otto­bre 1901. La Torre era col­le­ga­ta a Vil­la Ruh­land da un viale di rose.Il geniale cap­i­tano d’in­dus­tria pen­sò anche a una nuo­va dimo­ra son­tu­osa — poi chia­ma­ta Vil­la Alba -, cir­con­da­ta da un par­co di trenta mila metri qua­drati, un tem­po all’in­glese; la tradizione locale vuole fos­se des­ti­na­ta ad accogliere l’im­per­a­tore Gugliel­mo. Il prog­et­to fu avvi­a­to nel 1904 dal­l’arch. Schäfer poi affi­an­ca­to dal­l’arch. Friedrich Zawar, giun­to dal­la Ger­ma­nia. Si tra­man­da che Schäfer abbia dimora­to cir­ca otto mesi ad Atene, per vol­ere del com­mit­tente, al fine di stu­di­are i mon­u­men­ti del­l’Acrop­oli. Sorse così, dopo cinque anni di lavori, la scenografi­ca dimo­ra ulti­ma­ta nel 1909.Dopo la real­iz­zazione delle pro­pri­età sul Gar­da, la con­duzione delle indus­trie passò sem­pre più al figlio Max, men­tre Franz, per ragioni di salute, visse a Gar­done trovan­do occu­pazione nel­la vivais­ti­ca e ges­ten­do in par­ti­co­lare lo “Sta­bil­i­men­to di Boli­na di Gavardo”.Lo stes­so capo­famiglia Richard Lan­gen­siepen, pur non trascu­ran­do gli affari in Rus­sia (acquisì anche un’in­dus­tria chim­i­ca in Let­to­nia, a Riga, per la pro­duzione del carminio esporta­to nel Medio Ori­ente), trascorse ogni anno molti mesi a Gar­done; nel­l’aprile del 1905 fu anche con­fer­i­to alla moglie Paula un “Diplo­ma di Men­zione Onorev­ole” fir­ma­to dal­l’asses­sore comu­nale di Gar­done ing. Ange­lo Fuchs. Pochi anni dopo, nel 1907, Richard Lan­gen­siepen ebbe dal­lo Zar il tito­lo di “Kaiser­lich-rus­sis­ch­er Kom­merzien­rat”, Con­sigliere di com­mer­cio impe­r­i­al-rus­so, onori­f­i­cen­za asseg­na­ta a pochissi­mi stranieri; il suo pres­ti­gio fu tale che ottenne il dirit­to in Rus­sia di aggan­cia­re il vagone-salone fer­roviario per­son­ale a qual­si­asi treno.Nel 1914, allo scop­pio del­la pri­ma guer­ra mon­di­ale, i Lan­gen­siepen furono espro­priati di tut­ti i beni in Rus­sia, val­u­tati attorno agli otto mil­ioni e mez­zo di rubli. A quel­la pri­ma perdi­ta fece poi segui­to, quat­tro anni dopo, nel 1918, quel­la dei possed­i­men­ti di Gar­done Riv­iera e din­torni, seques­trati dal Gov­er­no ital­iano come pro­pri­età di ex nemi­ci. A causa del crol­lo eco­nom­i­co si riti­rarono nel­la Bris­govia (Freiburg im Breis­gau) per essere vici­ni al figlio Max che ave­va pro­pri­età nei pres­si di Zuri­go dove Richard morì il 4 luglio 1920.Il nome dei Lan­gen­siepen non è tra­manda­to a Gar­done Riv­iera da nes­suna memo­ria pub­bli­ca. Furono bene­fat­tori del­la comu­nità e meritevoli di aver arric­chi­to la cit­tad­i­na di un impo­nente edi­fi­cio mon­u­men­tale da decen­ni prati­ca­mente in abban­dono e dall’incerto futuro, ora in fase di ristrut­turazione dopo i dan­ni del ter­re­mo­to. Anche per loro è cala­ta l’ingratitudine dell’oblio.

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