Domenica 27 gennaio 2013 alle ore 21.00 nella Basilica di San Zeno Maggiore in Verona per la prima volta l’Arena di Verona ricorda le vittime della Shoah con il Concerto della memoria.

L’Arena di Verona per il Concerto della memoria

23/01/2013 in Attualità, Concerti
A Verona
Di Luca Delpozzo

Il M° Clau­dio Sci­mone (nel­la foto) è alla gui­da dell’Orchestra dell’ e del Coro, diret­to da Arman­do Tas­so. Il pro­gram­ma apre con un par­ti­co­lare Qad­dish su musi­ca di Giuseppe Ver­di, con voce solista del tenore argenti­no Ange­lo Harkatz,per pros­eguire con il Requiem in do minore di Lui­gi Cheru­bi­ni e con­clud­ere con Les Mar­tyrs, ouver­ture di Gae­tano Donizetti.Un momen­to musi­cale per com­mem­o­rare l’abbattimento dei can­cel­li di Auschwitz avvenu­to il 27 gen­naio 1945 e ricor­dare lo ster­minio e le per­se­cuzioni del popo­lo ebraico, e dei depor­tati mil­i­tari e politi­ci ital­iani nei campi nazisti, come recitano i due arti­coli del­la Legge 20 luglio 2000, n. 211 che isti­tu­isce il “Giorno del­la Mem­o­ra”: «in modo da con­ser­vare nel futuro dell’Italia la memo­ria di un tragi­co ed oscuro peri­o­do del­la sto­ria nel nos­tro Paese e in Europa, e affinché sim­ili even­ti non pos­sano mai più accadere».Il con­cer­to si apre con Qad­dish, un prezioso mano­scrit­to di datazione suc­ces­si­va al 1871: si trat­ta di un con­trafac­tum in cui la paro­la sacra viene adat­ta­ta alla par­ti­tu­ra del­la sec­on­da sce­na del I Atto dell’ di Giuseppe Ver­di, sos­tituen­dosi al libret­to di Ghis­lanzoni. Inti­to­la­ta anche “Par­ti­tu­ra del­la sera”, su testi in ebraico per voce sola o coro (nel­la litur­gia pub­bli­ca è abit­ual­mente inter­pre­ta­ta da un min­ian, grup­po di dieci uomi­ni d’età adul­ta) ed accom­pa­g­na­men­to stru­men­tale, recita una delle più note preghiere ebraiche di san­tifi­cazione del Nome di Dio. La traspo­sizione in ambito sin­a­gogale di ques­ta pag­i­na lir­i­ca è indica­ti­va del­la grande impor­tan­za che la cul­tura operi­s­ti­ca rives­ti­va nel­la vita di fine Ottocento.L’elevazione musi­cale pros­egue con il Requiem in do minore per coro a 4 voci e orches­tra, com­pos­to da Cheru­bi­ni nel 1816 su com­mis­sione del re Lui­gi XVIII per ricor­dare l’anniversario del­la morte del fratel­lo Lui­gi XVI e delle vit­time del­la Riv­o­luzione francese. La par­ti­tu­ra si carat­ter­iz­za per la gen­erale sobri­età del lin­guag­gio musi­cale, che sa man­tenere una costante ten­sione emo­ti­va per esprimere una spir­i­tu­al­ità tut­ta umana, vis­su­ta tra pau­re ed aspet­ta­tive. Qui l’orchestra si sno­da sot­to le esem­plari com­bi­nazioni delle voci corali, sen­za mai invaderne gli spazi ma ampli­f­i­can­done gli effet­ti espressivi.L’Ouverture da Les Mar­tyrs di Donizetti con­clude il con­cer­to. Les Mar­tyrs è la ver­sione libret­tis­ti­ca francese di Eugène Scribe dell’opera Poli­u­to, com­pos­ta da Donizetti per Napoli negli anni 1827–1828 ed adat­ta­ta nel 1840 per le scene parig­ine. La vicen­da è trat­ta dal­la trage­dia Polyeucte di Pierre Corneille e nar­ra del­la con­ver­sione cris­tiana di un nobile armeno e del­la moglie Paoli­na, che si con­clud­erà con il mar­tirio di entram­bi. Dal Poli­u­to a Les Mar­tyrs non cam­biano solo il tito­lo e la lin­gua, ma anche l’Ouverture qui pre­sen­ta­ta, che nel finale sos­ti­tu­isce al sec­on­do tema il coro dei cris­tiani, che ritornerà nel finale dell’opera. Il con­cer­to è ad ingres­so libero fino a disponi­bil­ità dei posti.

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