venerdì, Aprile 19, 2024
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I dati raccolti dalla Provincia descrivono Riva come un'isola felice

L’aria è «quasi» pulita, grazie al Garda

Aria irrespirabile, allarmi inquinamento un po’ ovunque e città chiuse al traffico. C’è anche l’aumento dello smog, oltre al pauroso abbassamento delle risorse idriche, tra gli effetti della scarsità di precipitazioni degli ultimi mesi. Il Trentino, purtroppo, non ha fatto eccezione e, nell’ultima settimana, anche nel nostro capoluogo il biossido d’azoto ha superato per due volte la soglia d’attenzione. Unica a salvarsi, in questo preoccupante quadro, è Riva, che risulta essere una sorta di isola felice.Delle nove centraline collocate in provincia, infatti, quella di Riva ha fornito i dati più bassi riferiti alla quantità di biossido di azoto. È pur vero, come hanno sottolineato più volte gli ambientalisti, che la centralina è collocata in una zona abbastanza lontana dal centro, ma in questi giorni, Expo Riva Schuh ha portato in busa una quantità di macchine (transitate tutte in viale dei Tigli e cioè a poche decine di metri dal parco della Pace, dov’è collocato il rilevatore della Provincia) come forse solo a Ferragosto accade. Il picco massimo è stato raggiunto venerdì scorso con 106 microgrammi per metro cubo, quando a Trento se ne sono registrati 208 (superando di 8 microgrammi la soglia d’attenzione fissata a quota 200 mentre quella d’allarme è a 400) e a Rovereto 113. Sotto Riva, solo Borgo Valsugana con 96 microgrammi, ma si è trattato quasi di un caso. Per tutta l’ultima settimana, infatti, quella di Riva è stata l’aria più respirabile della provincia e, ieri mattina alle 6, quando è stato compiuto l’ultimo rilevamento, l’apparecchiatura registrava una media di “soli” 76 microgrammi. «In questo senso – spiega l’ingegner Maurizio Tava, responsabile dell’Uo, l’unità organizzativa della tutela dell’aria dell’Appa (Azienda provinciale per la protezione dell’ambiente) – Riva è sicuramente favorita dalla vicinanza con il lago e dalla conseguente maggior ventilazione». Dei dati che quotidianamente le nove centraline (quattro a Trento, due a Rovereto, una a Borgo Valsugana, una Grumo a S. Michele all’Adige e una ovviamente a Riva) raccolgono e inviano al centro della Provincia, quelli che arrivano dal parco della pace sono quelli più confortanti. «Per quanto riguarda il biossido d’azoto – continua Tava – i rilievi compiuti a Riva rivelano una quantità media di biossido per metrocubo che è inferiore alla metà di quella rilevata dalle altre otto colonnine». L’unico “neo” nell’aria rivana, se così si può dire, è rappresentato dall’ozono, che soprattutto nei mesi caldi, raggiunge livelli abbastanza alti e che, già in passato, era stato al centro di polemiche.

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