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Un medico, un uomo Il premio «Gasparo» incorona l’impegno di Angelo Gasparotti

Lavoro di solidarietà

Per il 2001 il premio «Gasparo», intitolato all’inventore del violino, è stato consegnato al dottor Angelo Gasparotti, durante un’affollata cerimonia svoltasi nel salone consiliare del Palazzo comunale di Salò. «Nell’anno del volontariato, abbiamo ritenuto giusto assegnare l’onorificenza a un medico che si è distinto per l’impegno e la dedizione verso gli anziani, gli ammalati e i bisognosi», ha spiegato il sindaco Giampiero Cipani. Laureatosi nel ’57 a Parma, Gasparotti ha lavorato nell’ospedale di Brescia (la città di nascita) per alcuni mesi, diventando poi assistente a Salò, dove è rimasto in servizio fino al ’92. Con le funzioni di primario, ha diretto il reparto di medicina per due anni, ricoprendo anche l’incarico di direttore sanitario. Si è occupato, come internista, di malattie del metabolismo, in particolare del diabete mellito. Nel ’68 si è specializzato in Geriatria, diventando direttore sanitario della casa di riposo, dal ’78 al ’92. Ora mantiene la qualifica di consulente sia a Salò che nella Casa Bravi a S. Michele di Gardone Riviera. Per un certo periodo ha guidato anche il ricovero di Gargnano. Ha collaborato con l’Istituto di psicologia dell’Università di Milano e Brescia. E’ tra i fondatori del gruppo di volontariato “Solidarietà salodiana”. «Una vita dedicata agli altri – ha sottolineato il sindaco-. Il dottor Gasparotti ha svolto un ruolo fondamentale all’interno del centro sociale e nella conduzione del gruppo Solidarietà salodiana, una realtà insostituibile. L’ente pubblico, infatti, non ha le strutture e le risorse per sviluppare il tipo di lavoro effettuato dai volontari». «Ho conosciuto Gasparotti nel ’75, ed è subito diventato un eccezionale punto di riferimento professionale – ha detto Maurizio De Giuli, assessore alla Sanità, medico pure lui -. Siamo stati insieme nella riorganizzazione della casa di riposo. Angelo si è sempre fatto carico dei soggetti più deboli, senza mai correre per il successo. All’insegna dell’aforisma che dice: curare spesso, guarire qualche volta, consolare sempre». Parole di ringraziamento sono giunte anche dal dottor Giancarlo Raggi, a nome del gruppo di Solidarietà. La consegna del premio (una statuetta che riproduce il busto di Gasparo, lo stesso che nei mesi scorsi Vittorio Sgarbi voleva comperare) è stata accompagnata da un lunghissimo battimano. «Non mi aspettavo tanto», ha detto Gasparotti, visibilmente commosso. E giù un altro scroscio di applausi. «Ringrazio tutti – ha proseguito-. A questa comunità io sono particolarmente legato. In ospedale ho conosciuto la sofferenza fisica e quella dello spirito. Alla casa di riposo abbiamo cercato di dare dignità e conforto a chi invecchia. L’abbiamo trasformata in un centro si servizi socio-sanitari: un ponte sul territorio. Fare volontariato è caricarsi sulle spalle i pesi della vita, puntando sui principi della solidarietà. Siamo diventati gli avvocati permanenti degli anziani, che perdono il loro ruolo nella società e, talvolta, gli affetti familiari». «Abbiamo cercato di stabilire un legame, in una sorta di scambio reciproco, integrando il nostro lavoro con quello delle istituzioni». Applausi, flash e occhi arrossati.

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