Alto Garda solidale: «Sul tema Gardesana non cercano soluzioni»
Le accuse della minoranza in Comunità montana
«Serve maggiore decisione da parte degli enti locali nell’affrontare il blocco della Gardesana occidentale. Ed è urgente un immediato intervento di ripristino della strada, che deve precedere la costruzione di un nuovo tunnel». Il gruppo consiliare di minoranza nella Comunità montana Parco alto Garda, «Alto Garda solidale», riporta a galla la questione della statale completamente interrotta a Nord di Limone, e che consente solo un traffico intermittente a Sud della cittadina. Il nuovo capogruppo — Antonio Moro, ex sindaco di Tignale — affiancato dal vice Alberto Giuntelli, di Tremosine, e da altri componenti, ha esposto il punto di vista del gruppo in attesa dell’incontro di martedì prossimo al ministero dei Lavori pubblici. «Abbiamo l’impressione che si faccia tutto anzichè cercare una soluzione immediata. Si guarda solo alla prospettiva, dimenticando gli attuali disagi di studenti e lavoratori, oltre gli aspetti sanitari. Senza contare la batosta che colpirà il turismo». «A Roma dovremo cercare di ridiscutere la priorità degli interventi da effettuare su quel tratto trentino di strada: merita immediata attenzione la riapertura dell’attuale Gardesana. Solo in seguito potranno essere avviati i lavori per la costruzione del tunnel. E’ evidente, però, che col tempo si dovrà dare una soluzione definitiva al tratto da Gargnano a Riva: per raggiungere l’obiettivo non basteranno gli sforzi degli enti locali ma servirà il sostegno dello Stato». Moro e i suoi, poi, spostano l’attacco a livello politico. «C’è qualcosa di poco chiaro: nei consigli comunali convocati di recente a Toscolano, Gargnano e Tremosine, il problema Gardesana non era all’ordine del giorno, e neppure nella prossima assemblea della Comunità montana; pare di trovarsi di fronte a fatalismo o a incoscienza politica». Altre riflessioni? «Bisogna operare in direzione di una soluzione del problema, e cercare il concorso di tutti senza steccati ideologici: non serve la speculazione politica. Siamo insoddisfatti perchè il presidente della Comunità montana, Bruno Faustini, si muove da solo, convoca i sindaci in assemblea per comunicare i risultati di incontri avvenuti in altre sedi. Ha gestito la questione quasi come una campagna elettorale, e dà per scontata la rassegnazione verso un destino che si è abbattuto sulla Gardesana. Mentre loro fantasticano di soluzioni improbabili, spostano la questione vera — la riapertura — nel tempo».