martedì, Marzo 19, 2024

Le maratone di Mentana

Quel pomeriggio della seconda metà di maggio del 2018, verso le sette pomeridiane, si sentirono, nella casa gialla di vicolo Fosse Castello, degli strilli altissimi e uno sbattere di porte. Un anziano signore, che  passava sopra pensiero sulla stradicciola, quasi si spaventò  e il suo primo pensiero fu: “Stanno uccidendo qualcuno!” e affrettò il passo per raggiungere l’auto e andar via da lì. Erano i giorni delle trattative tra Lega e Cinque Stelle per il nuovo Governo e molti erano inchiodati davanti al televisore.  Poche persone camminavano per le vie.

Valentino, il bambino di cinque anni che aveva urlato, entrò di furia nella camera di bisnonna Irma e si rannicchio sul fondo della poltroncina con un broncio galattico. La bisnonna, contrariamente al solito, parlò subito e per prima. “Iè modi de usà isé? I t’ha sintit fin en piasa! (Hai urlato proprio forte. Ti hanno sentito fino in piazza!)”.

Valentino, ancora più imbronciato, alzò le spalle. Irma non stette zitta: “Ghera prope  bisogn de  fa tant  bodòs? (C’era proprio bisogno di fare una così grande  scenata?” E Valentino gridò: “Non parlarmi in dialetto! Lo sai che non conosco tutte le parole”. Bisnonna Irma sussurrò. “Avevi proprio bisogno di urlare come hai fatto?”.  Il piccolo sbottò: “È dieci giorni che zio Giuseppe non mi lascia vedere i cartoni alla televisione, perché dice che deve seguire la maratona di Mentana!”.

L’anziana allora stette un po’ in silenzio concentrandosi sulla faccenda, poi avendo distinto la battaglia di Mentana dal giornalista Mentana, osservò: “È perché a Roma stanno facendo una confusione terribile e Giuseppe vuole vedere come va a finire. Ha paura che affondino l’Italia”. Valentino con un filo di speranza nella battuta: “Se affonda, non andrò più a scuola?”

Irma si stupì della considerazione, ma rispose: “Anzi devi studiare ancora di più, per far meglio di loro quando sarai grande e ti metterai in politica”. Valentino, indispettito, ma senza più il broncio: “Esagerata! Le inventi tutte solo per farmi studiare. Io non sarò mai un politico, ma solo un tecnico. Il tecnico della  squadra di calcio della Nazionale!” E Bisnonna Irma ridendo: “Esagerato! Però qualcosa hai capito, stando a guardare i programmi con Giuseppe: il governo dei tecnici non è quello dei politici. Ma il tecnico di cui parlava Mentana non è Mancini, ma Cottarelli, secondo me una persona valida, un professore”. Valentino subito pronto: “Io sarò un tecnico. Sta alla finestra e vedrai che carambola faccio fare al pallone. Scavalcherà l’alloro e finirà in porta, quella del garage.”

Amelì

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