sabato, Aprile 20, 2024
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E la Confcommercio prende posizione anche a favore di Malcesine

Le sorti dell’ospedale davanti ai giudici per la quarta volta

È tornata nuovamente nelle mani del Tar la sopravvivenza dell’ospedale caprinese. Domani infatti il tribunale amministrativo regionale veneziano è chiamato a pronunciarsi in merito al ricorso, presentato dal Comune sia contro la delibera assunta dalla Giunta regionale nel novembre scorso (la 3223), che contro il piano attuativo proposto a dicembre 2002 dall’allora direttore generale dell’Ulss 22 di Bussolengo, Filippo Marelli. Provvedimenti che di fatto declassano la struttura caprinese da ospedale a un non meglio definito centro sanitario polifunzionale. Momento e decisione quanto mai attesa quella di domani, anche se non è compito del tribunale amministrativo entrare nel merito del problema, ma soltanto provvedere a una sospensiva oppure rinviare il tutto a una successiva sentenza. «Attendiamo con serenità il verdetto», fa presente il sindaco Maria Teresa Girardi, spalleggiata nella battaglia in difesa dell’ospedale dall’assessore comunale Antonio Gaspari. «Tranquillità data dal fatto che alle spalle abbiamo ben due precedenti sentenze favorevoli», puntualizza il sindaco, «quella appunto del Tar veneziano del 2000 che aveva unificato i precedenti nostri ricorsi, nonché quella del Consiglio di Stato del 2002». Entrambi i dispositivi avevano accolto l’impostazione secondo la quale la struttura di Caprino va vista in deroga alle limitazioni della legge regionale in «quanto area montana con vasto bacino d’utenza aggravato da difficoltà viabilistiche e sovraccarico di presenze particolarmente durante la stagione turistica». «Queste ragioni le invochiamo da sempre e oggi», puntualizza Antonio Gaspari, «acquisiscono maggiore peso di fronte al sempre più squilibrato rapporto pubblico-privato, percentuali che non hanno eguali non solo nel Veneto ma in tutta Italia, con posti letto per acuti che non superano l’1,9 per mille abitanti nel pubblico contro il 3,1 del privato». Caprino con questo quarto ricorso diventa di fatto nave capofila della flotta dei Comuni che hanno presentato opposizione alla «chiusura ingiustificata» dei rispettivi ospedali. «Una sanità, quella disegnata negli ultimi anni da Venezia, organizzata tutta in funzione della città e dei Comuni che gravitano nella cintura urbana», sottolinea il sindaco Girardi, «lasciando scoperte le zone periferiche. Proprio da questo quadro prende vita la serie di ricorsi sulla falsariga del nostro primo intervento, a fronte di un governo regionale che non ha mai giustificato il perché della volontà di chiudere l’ospedale del Baldo-Garda». E se per la conservazione dell’ospedale è battaglia aperta, segnali più distensivi arrivano per quanto riguarda il miglioramento dei servizi diurni. «Con l’avvento del nuovo direttore generale Renato Piccoli», ammette il sindaco, «ci sembra di avere colto una maggiore sensibilità nell’ascoltare le nostre richieste ». Intanto anche i dirigenti del comprensorio Garda Baldo di Confcommercio sono scesi in campo a favore dell’ospedale, inviando a tutti i referenti politici scaligeri impegnati localmente, a Venezia e a Roma un documento a sostegno anche di Malcesine. «L’eventuale cancellazione dei due centri», scrive il presidente Fernando Morando, «comporterebbe gravi ripercussioni sul tessuto sociale ed economico di una vasta area. Il danno sarebbe sociale ed economico, visto che agli ospiti stranieri e non solo che affollano il Garda verrebbe a mancare un servizio essenziale. Ancora una volta, si fa di tutto per penalizzare il turismo».

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