mercoledì, Aprile 24, 2024
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Nel tendone alla Spiaggia d’oro l’incontro con il sacerdote impegnato contro la droga

Legalità e giustizia: don Ciotti racconta la società che cambia

«Legalità, giustizia, pace: esperienze e percorsi per una società rinnovata»: questo il tema dell’incontro con don Luigi Ciotti organizzato dall’assessorato ai Servizi sociali di Desenzano domani 7 maggio alle ore 20.30 nella tensostruttura della Spiaggia d’oro, in viale Motta. Se per l’assessore Licia Leoni è importante «mantenere alta la vigilanza perché sia sempre vivo l’interesse per i grandi valori», l’esperienza di vita di don Ciotti è un esempio concreto di come l’impegno sociale possa e debba essere vissuto. E’ questa un’ulteriore tappa del cammino che la nuova amministrazione ha intrapreso sin dal suo insediamento schierandosi apertamente contro la guerra, sia con l’adesione al Coordinamento nazionale degli Enti locali per la Pace, proseguito con l’incontro pubblico con padre Zanotelli e con la manifestazione per Emergency. Durante tutte queste iniziative è stata con grande soddisfazione constatata l’enorme varietà della società civile desenzanese: una comunità costituita da commercianti e imprenditori, ma anche da molte persone, capaci di lavorare a sostegno dei grandi temi sociali. A questo punto la necessità da parte dell’Amministrazione comunale si è rivelata quella di dare un impulso al silenzioso movimento di coscienze già vivissimo tra i cittadini. L’impegno sociale di don Ciotti spazia in vari ambiti: prima di diventare un prete agisce nel movimento che dal 1966 sarà chiamato «Gruppo Abele» e che tuttora opera all’interno delle carceri minorili e aiuta le vittime della droga. Nel 1982 lavora per la costituzione del Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza mentre nel 1986 diventa il primo presidente della Lega Italiana per la lotta contro l’Aids, nel marzo ’95 nasce invece «Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie» e il mensile «Narcomafie». I pensieri che ispirano la sua opera sono riassunti nelle sue due frasi fondamentali: «Persone e non problemi» e «restituire l’uomo all’uomo». La sua è essenzialmente una riflessione pedagogica. L’impegno maggiore di don Ciotti è rivolto infatti a costituire figure professionali capaci di distinguersi dalla generosità del volontariato. Valore cardine di questa pratica di vita è la responsabilità, da contrapporre al concetto di onnipotenza: «Assumere una responsabilità vuol dire sapere che vi è un rischio continuo di essere accusati di ciò che è esattamente l’opposto per cui si opera. Esiste inoltre il rischio continuo di essere usato. E’ un rischio che fa parte dell’attività educativa». Un rischio che diventa anche pericolo per la propria incolumità quando si denuncia il narcotraffico e ci si batte per contrastare il potere mafioso. Secondo l’assessore Leoni, «l’esperienza di don Ciotti – che nel 1998 è stato insignito della laurea honoris causa in Scienze dell’Educazione dall’Università di Bologna – declina bene l’impegno in tutti i settori della società in cui questi valori chiedono di essere vissuti». Durante la serata saranno inoltre raccolte firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione ai diritti umani nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.

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