venerdì, Marzo 29, 2024
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Spettacolo curato e messo in scena da Paola Bigatto, a Palazzo Bondoni-Pastorio, sabato 14 settembre dalle 21.

L’estate castiglionese presenta: “La banalità del male”

Sabato 14 settembre (domani) alle ore 21 è di scena il penultimo evento della ricca stagione stiva dell’estate Castiglionese 2013. Si tratta dello spettacolo “La banalità del male” curato e messo in scena da Paola Bigatto, che si terrà a Palazzo Bondoni-Pastorio, via Marconi, alle ore 21 con ingresso gratuito.

Paola Bigatto, attrice, regista, drammaturga. Diplomata alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 1988 e laureata in Filosofia presso l’Università di Genova ha lavorato con i principali registi per i più prestigiosi enti teatrali italiani, debuttando sotto la guida di Giancarlo Cobelli e recitando in una lunga serie di spettacoli diretti da Luca Ronconi; con Roberta Alloisio fonda l’Associazione Culturale La via del Cinque, particolarmente attiva nelle proposte presso il Settore Musei del Comune di Genova. Docente di dizione poetica e recitazione presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano dal 2002 al 2012, insegna attualmente presso la Civica Accademia Nico Pepe di Udine e l’Accademia teatrale veneta di Venezia.

Lo spettacolo di Castiglione delle Stiviere (Mn) è legato al libro-documento della filosofa tedesca Hannah Arendt, che nel  1961 segue, come inviata del The New Yorker, il processo Eichmann a Gerusalemme: il resoconto esce prima sulle colonne del giornale nel 1963, quindi, sempre nello stesso anno, in volume e susciterà una grande ondata di proteste e una accesa polemica soprattutto da parte della comunità ebraica internazionale, a causa della particolare lettura che la Arendt, ebrea e tedesca, dà al fenomeno dell’Olocausto e dell’antisemitismo in Germania. Hannah Arendt osserva la macchina della giustizia di Israele con implacabile occhio critico. Non esita, ebrea, a indagare le responsabilità morali e dirette del popolo ebraico nella tragedia dell’Olocausto, né ad attribuire a tutto il popolo tedesco pesanti responsabilità durante il Nazismo e ipocriti sensi di colpa durante la ricostruzione post-bellica. Scopre che è la menzogna eletta a sistema di vita sociale e politica la principale artefice delle tragedie naziste, la menzogna come strategia esistenziale attuata prima di tutto nei confronti di se stessi. (Fonte immagine: http://www.fondazione-bondonipastorio.eu)

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