martedì, Aprile 16, 2024
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Castiglione, condanna confermata per abuso, concussione e falso

L’ex primario ora rischia il carcere

Concussione, abuso d’ufficio e falso: anche la Corte d’Appello di Brescia ha ritenuto responsabile di questi reati l’ex primario del reparto di radiologia dell’ospedale di Castiglione Giuseppe Cremona, 64 anni, di Rodigo. Sostanzialmente ha, quindi, confermato la sentenza di primo grado, con lo sconto di 10 giorni di carcere in quanto ha ricompreso alcuni episodi di abuso d’ufficio nella concussione. Complessivamente la condanna è di 2 anni, 10 mesi e 20 giorni.I giudici bresciani hanno anche disposto per la parte civile – L’Ussl 21, ora Azienda ospedaliera – rappresentata dall’avvocato Sergio Genovesi, una provvisionale di 10 milioni, con danno da liquidarsi in separato giudizio. Ciò che non aveva fatto il Tribunale di Mantova, che dispose solo la liquidazione delle spese legali.Dopo questa sentenza, l’ex primario dell’ospedale San Pellegrino di Castiglione, rischia di finire in carcere una volta passata in giudicato. Anche perchè ha alle spalle un’altra condanna, definitiva, a 1 anno e 6 mesi per aver alterato la cartella clinica di un paziente morto durante una Tac. E’ evidente che a questo punto al medico di Rodigo non resta altra scelta che quella di ricorrere per Cassazione.Il processo di primo grado si era concluso il 21 novembre 1997 con la condanna a 2 anni e 11 mesi di carcere mentre il Pm Enzo Rosina aveva chiesto 4 anni. Per cercare di ribaltare la sentenza del Tribunale virgiliano, il dottor Cremona si era affidato ad uno dei più noti penalisti italiani, Gaetano Pecorella. La concussione gli era stata contestata in quanto – secondo l’accusa – l’ex primario aveva indotto pazienti a scegliere la strada dell’accertamento strumentale (Tac, ecografie, mammografie, radiografie, ecc…) a pagamento attraverso l’obbligo di una visita da lui, adducendo tempi lunghi se avessero scelto la via normale.Insomma, pagando 120 mila lire per la visita, il paziente poteva accedere subito, o comunque in brevissimo tempo, all’accertamento strumentale, molto spesso senza pagare il ticket. Il falso è collegato al fatto di aver aggiunto alle impegnative dei medici di base, la richiesta di altri accertamenti per beneficiare di una specie di bonus. A ciò, bisogna aggiungere diversi comportamente che hanno configurato l’abuso d’ufficio.

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