L’olio della cooperativa «La Verità» e quello dell’azienda agricola Borghese Cavazza, entrambi di San Felice, sono tra i migliori dieci del Garda
L’extravergine di San Felice trionfa a Cavaion veronese
L’olio della cooperativa «La Verità» e quello dell’azienda agricola Borghese Cavazza, entrambi di San Felice, sono tra i migliori dieci del Garda. Così ha decretato, a Cavaion veronese, la giuria del settimo concorso riservato agli extravergine Dop. Gli altri otto: Frezza di Castelnuovo, Ennio Bonsaver di Pastrengo, il Consorzio lombardo veneto di Affi, Calmaco, Turri e La Meridiana di Cavaion, Maddalena Pellegrini di Castion, l’azienda agraria di Riva. La famiglia Borghese Cavazza è proprietaria dell’isola. La mamma, una contessa inglese, e i sette fratelli (quattro maschi e tre sorelle), guidati dal 39enne Sigmar, svolgono attività differenziate: due campeggi, un maneggio di cavalli, l’accoglimento dei turisti che vogliono visitare lo splendido palazzo. E poi le centinaia di piante che consentono di ottenere un prodotto di qualità. «La Verità» invece fu creata nell’ottobre 1946. Nel primo anno di attività i soci conferirono per la molitura 295 quintali, e la gestione registrò un utile di 94mila lire, che salì a 102mila nel ’48 e 180mila nel ’49. Si cominciò nella sede provvisoria di via Garibaldi, con due presse a mano funzionanti a glicerina. Nel ’53, l’allacciamento alla rete idrica e l’acquisto di macine più efficienti. Poi venne comperato un appezzamento all’incrocio tra via Castello e via Italia, e con 14 milioni si costruì il nuovo edificio. Una modifica allo statuto introdusse la possibilità di svolgere assistenza tecnico-agronomica. Nel novembre ’63 si decise di ampliare il fabbricato esistente, nel ’74 si concluse l’installazione dei nuovi macchinari. Nell’83 altro ammodernamento, con una spesa di 210 milioni, e l’utilizzo della centrifugazione. Nell’estate 2002 il trasferimento nella nuova sede, in località Gere, vicino al cimitero di Portese. A ritirare il premio si sono presentati il presidente della coop Giovanni Mazzoldi e Sigmar Cavazza.