sabato, Aprile 20, 2024
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Sì alla variante urbanistica. Variata la mappa che legava per sempre il monumento a un uso militare

Liberato Forte San Marco. Sarà museo con negozi

Approvata all’una e mezzo di notte, con voto contrario della minoranza, la variante normativa al piano regolatore di Caprino. «Da anni attesa dalla cittadinanza, è stata l’occasione per adeguare il regolamento edilizio e le norme di attuazione alle recenti disposizioni di legge», commenta soddisfatto il sindaco Stefano Sandri. Come assicurato dal redattore, architetto Giorgio Forti, «essa può essere approvata dal Consiglio purché non si tocchi il dimensionamento del vecchio prg». Ciò è stato contestato dalle minoranze. Secondo Flavio Leardini («Per Caprino 2004» e Mario Brunelli («Dalla parte del cittadino») essa andrebbe anche trasmessa e approvata dalla Regione.Leardini non ha poi trovato coretto che siano state accolte osservazione giunte fuori termine, quando ciò non era avvenuto nel caso di un’osservazione relativa ad una precedente lottizzazione, la «Caprina». Come ha però notato il consigliere di opposizione Maria Teresa Girardi, «anche in passato, per approvazioni di varianti urbanistiche, sono state esaminate osservazioni giunte fuori termine».Ma ad accalorare la discussione, sono stati l’istallazione di pannelli solari e fotovoltaici sugli edifici, con particolari prescrizioni per il centro; oltre a un «inghippo cartografico» riguardante Forte San Marco, di proprietà privata. «Sulle tavole non presentava alcun tipo di destinazione d’uso se non quella militare», fa sapere Forti. «In caso di sistemazione, dunque, avrebbe potuto avere solo tali funzioni». Anacronismo ora sanato con la variante approvata durante la seduta, che ha portato il Comune a prevedere una destinazione a uso pubblico, come in altri centri limitrofi: «Quando nel 1990 feci il prg di Pastrengo», dice l’architetto, «avevamo quattro forti, del tutto abbandonati, e decidemmo per una destinazione d’uso servizi e pubblico. Oggi in almeno due, ristrutturati, si svolge un servizio di ristorazione». Sono condotti da privati «ma basta pagarsi un caffè per visitarli liberamente».Per il San Marco sono ora previste destinazioni «commerciali», con l’esclusione del supermercato, permettendo ad esempio vendite di vini, olio, e aspetti museali, la «residenza», solo a servizio (come per un custode), la «destinazione turistico-alberghiera». Questo «fermo restando la valenza architettonica, con un grado di protezione “alto”, dell’edificio», precisa Forti. «Grado che resta “alto” anche in caso di restauro».La discussione si è anche concentrata sulle modalità di impiego nel paese delle fonti di energia alternative (solare e fotovoltaico) previste anche dalla Finanziaria per le nuove costruzioni. «Un contesto storico e caratteristico come Caprino deve avere indicazioni precise sull’uso del fotovoltaico, per non stravolgere il volto del paese», spiega il sindaco. .Sono stati previsti gradi. Come prescritto da un’osservazione dell’ufficio tecnico, accolta in Consiglio, diverse le prescrizioni, sulla base di una suddivisione in tre «maxi aree»: centri storici e aree con vincolo paesaggistico-ambientale, fabbricati esistenti extra centri storici e nuove costruzioni.

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