venerdì, Marzo 29, 2024
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Un futuro da decifrare

Lido spa padrona della Baltera: affare o no?

La sostanza dell’operazione consiste nella decisione di comprare per 45 miliardi e 750 milioni i due padiglioni B e C alla Baltera e di affittarli alla Palacongressi per 2,8 miliardi all’anno che diventeranno 2,5 nel 2002-2003 e 2 miliardi dal 2004.Per finanziare l’investimento – illustrato l’altra sera dal Cesare Malossini, Mauro Malfer e Gianni Zontini, rispettivamente sindaco della città, presidente della Lido spa e presidente della Palacongressi srl – la Lido utilizza 3 miliardi del comune, 5 miliardi della Tecnofin, altri 10 miliardi prestati dalla Tecnofin, un’altra ventina di miliardi li pagherà in 15 anni in ragione di 1 miliardo e mezzo l’anno e per il resto ha acceso un mutuo di 20 miliardi con la Caritro, con la speranza di restituirne 15 in un colpo solo a giugno 2001, quando incasserà il contributo già inserito a bilancio dalla provincia. Siccome le entrate della Lido sono rappresentate quasi esclusivamente dall’affitto pagato da Palacongressi, i bilanci della società cominceranno ad andare pesantemente in rosso dal 2005 quando occorrerà aggiungere al pagamento degli interessi la restituzione delle quote annue del capitale sui 10 miliardi prestati dalla Tecnofin. La Lido dovrà quindi cercare di ottenere ulteriori finanziamenti pubblici. Sulla manovra ci sono valutazioni opposte. Il consigliere Pier Giorgio Zambotti giudica eccessivamente pesante e rischioso l’indebitamento della Lido. Se per un caso qualunque non dovessero arrivare i miliardi della provincia, diventerebbe assai difficile il trovare i soldi per pagare i ratei annui del leasing e del mutuo. Il grado di dipendenza della Lido dagli stanziamenti provinciali viene giudicato eccessivo dal consigliere: Trento sarebbe davvero in grado di strangolare la società del comune. Di parere diametralmente opposto Antonio Miorelli, presidente del coordinamento imprenditori presente, attraverso la Gts (la società dei privati costituita per le gestioni turistiche), nella Palacongressi. Il comune di Riva ha sborsato 3 miliardi attraverso l’aumento di capitale sociale della Lido di Riva, società di cui avrà sempre la maggioranza; e fra quindici anni si troverà proprietario di un capitale immobiliare di 45 miliardi. «Se non è un affare questo. Del resto a Palacongressi (in cui i privati detengono la maggioranza azionaria, ndr), sarebbe andato benissimo anche continuare a pagare le rate del leasing e trovarsi, fra qualche anno, proprietaria del padiglione fieristico. E’ stato il comune a decidere la separazione delle competenze e ad indicare nella Lido, in ogni caso a maggioranza pubblica, la titolare delle proprietà. L’affitto pagato dalla Palacongressi alla Lido, pur inferiore alla somma degli affitti che pagava alla Rosmini, resta intorno al 6% del capitale e quindi è congruo rispetto ai valori di mercato. La Palacongressi ha bisogno di soldi per la promozione».

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