Ridotte dal Comune pure le aliquote produttive: da 6,75 a 6,50
L’imposta sugli immobili scende fino al 4,3 per mille
A Toscolano Maderno l’Imposta comunale sugli immobili è stata ridotta per il secondo anno consecutivo. Nel Duemila è scesa dal 4,5 per mille al 4,4. Arriverà al 4,3. Il discorso riguarda la prima abitazione (ma anche la seconda, nel caso in cui venga ceduta in affitto o in comodato a parenti entro il secondo grado, residenti in loco), compresi garage e pertinenze. Sulle altre rimane invece del 7 per mille. Diminuite pure le aliquote riguardanti le attività produttive: dal 6,75 al 6,50, rispetto al 7 del ’99. Ultima novità: la detrazione di 250 mila lire non verrà applicata soltanto sugli alloggi con valore catastale inferiore ai cento milioni. L’Ici garantisce un gettito annuale di circa quattro miliardi e mezzo. «Ma gli accertamenti e i controlli in corso effettuati attraverso la Datalogos — spiegano il sindaco Paolo Elena e l’assessore Fabio Belloni — ci hanno fatto recuperare dei quattrini. Abbiamo scoperto evasori totali e, in alcuni casi, privati che dovevano effettuare dei conguagli. La qual cosa consente da un lato la riduzione delle aliquote, dall’altro nel bilancio 2001 la previsione di maggiori introiti, che infatti ammontano a quattro miliardi e 900 milioni». Secondo punto. Le tariffe dell’acquedotto subiranno un aumento del 4 per cento. La nettezza urbana, invece, era già stata modificata l’anno scorso, con risparmi per i nuclei composti da una o due persone e aggravi per quelli con più di tre. Rivista anche la tabella degli oneri di urbanizzazione. Il terzo punto prevede che vengano raddoppiate le tariffe per l’occupazione degli spazi pubblici, limitatamente agli ambulanti. «Da molto tempo — afferma Elena — i 125 banchi del mercato settimanale, che si svolge il giovedì, pagavano un milione all’anno ciascuno. Come dire: 20 mila lire ogni volta. Poi c’è una quota, in verità modesta, per la raccolta dei rifiuti. Nonostante gli aumenti, siamo ancora molto al di sotto degli altri comuni». Quarto aspetto: la pubblicità (cartelli, insegne, eccetera). Da imposta diventa canone. Dal primo gennaio è revocata la concessione all’Aipa, che sarebbe scaduta nel 2002. «A riscuotere provvederà direttamente il Comune — dice Belloni -. Anche se gli importi non cambieranno, pensiamo di incassare tre volte la cifra attuale, che è di appena 15 milioni. Inoltre chi paga può recuperare l’Iva». Esenzioni sono previste per le manifestazioni politiche, religiose, sportive, sindacali e culturali, organizzate da associazioni conosciute (e per tutte le altre che abbiano il patrocinio di enti pubblici territoriali). Ancora da definire la questione-affissioni. Il preventivo è stato approvato dalla maggioranza, che si riconosce nelle posizioni del Polo, e dal musicista Sergio Bertasio, ex Lega Nord, ora Ape. Due consiglieri di minoranza (Daniela Vassalini, Giorgio Pippa) hanno abbandonato l’aula, in segno di protesta per la difficoltà ad avere documenti. Assenti gli altri due (l’ex sindaco Silvano Boni e l’ambientalista Cristina Milani). Trentadue miliardi e 237 milioni: quasi undici miliardi più del Duemila. A tanto ammontano le entrate (e le uscite) del municipio. Spese correnti: undici miliardi, di cui tre per il costo del personale. Gli interessi passivi, 641 milioni, rappresentano il 5,84 per cento, mentre il numero dei dipendenti, che era di 42 nel ’99, sale a 56 in seguito allo scioglimento del Consorzio di vigilanza urbana con Gardone Riviera e Tignale. In conto capitale finiscono 16 miliardi e 780 milioni: più del doppio rispetto all’anno scorso. Per il resto, quattro miliardi e 400 milioni tra rimborso di prestiti e partite di giro.
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