Si è svolto in un Supercinema gremito il primo dei martedì culturali organizzati dalla parrocchia dei Santi Nazario e Celso.La scelta del dibattito è caduta su un tema di grande attualità ed importanza che riveste in questi giorni un interesse mondiale.”Palestina, pace spezzata. La difficile convivenza israelo-palestinese” è stato l’argomento della serata, con un ospite di rilievo presentato alla folta platea dal parroco castiglionese, don Marino: monsignor Kamal Hanna Bathish, vescovo ausiliare di Gerusalemme, cattolico arabo proveniente da una famiglia di Nazareth.Molto incisiva una sua considerazione iniziale: «Io sono cristiano palestinese, e da oltre 36 anni lavoro a Gerusalemme» ha detto.«Nella mia vita, nella mia terra, non ho mai conosciuto la pace. Noi non sappiamo cosa significhi vivere in pace, quindi dovete comprendere la nostra difficoltà a raggiungerla».Il vescovo ha chiarito che i motivi del contendere fra israeliani e palestinesi sono religiosi, ma soprattutto politici, e che il processo di pace appare infinito perché nessuna delle due parti sembra disposta a conoscersi.«Bisogna che gli interlocutori si comprendano – ha spiegato il presule – Devono parlare la stessa lingua».E poi la proposta forte di una mediazione cristiana fra ebrei e musulmani: «Noi dobbiamo fare da intermediari, insegnare loro col nostro amore ad amare gli altri, anche i nemici», ha affermato con decisione.Monsignor Kamal non ha mancato di criticare la gestione israeliana del potere: «Se avessero saputo trattare gli arabi con rispetto, come persone con una dignità umana, probabilmente oggi esisterebbe uno Stato unico per ebrei e musulmani».Altro punto di forza del suo discorso, la questione della città di Gerusalemme, vero motivo di scontro: «Una città santa divisa in settori, israeliani e palestinesi, è un orrore, una proposta inaccettabile – ha tuonato il presule – Gerusalemme è importante per due popoli e per le tre religioni monoteiste, dividerla sarebbe una profanazione politica e religiosa».Il vescovo ha quindi appoggiato la linea della Santa Sede a favore di uno status internazionale per la capitale della Terra Santa, magari sotto l’egida delle Nazioni Unite.Monsignor Kamal non è entrato nel merito, ma ha usato parole inequivocabili: «Gerusalemme divisa sarebbe un’offesa per la città e per i cristiani, e noi non lo accetteremo mai» ha concluso Monsignor Kamal tagliando corto.
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