E la variante di Ponte San Marco è bloccata per colpa di una firma
L’incredibile vicenda del cantiere, aperto ben undici anni fa
I lavori sono cominciati undici anni fa, ma la questione è lontana dalla soluzione. In sintesi: il completamento della variante esterna all’abitato di Ponte San Marco di Calcinato (la strada statale 11 Brescia-Verona) resta una chimera. Approvate l’anno scorso le perizie richieste per la circonvallazione del centro abitato di Ponte San Marco, la pratica che dovrebbe dare il via alla gara d’appalto giace da tempo a Roma, nell’ufficio direttivo dell’Anas. Nei giorni scorsi il sindaco di Calcinato, Pierangelo Crottogini, ha scritto all’Anas, ai parlamentari bresciani, ai consiglieri regionali, a quelli provinciali e al presidente della Provincia Alberto Cavalli l’ennesima lettera «per chiedere il vostro interessamento sui fatti recenti legati al commissariamento del comparto Anas della Lombardia, dal quale dipende la conclusione dell’opera. Da mesi — ricorda il primo cittadino di Calcinato — manca solo una firma per iniziare la gara d’appalto per la messa a norma della galleria artificiale, che consentirebbe l’apertura di questo tratto». Crottogini auspica quindi che «la situazione non produca una stagione di nuovi ritardi». Sulla questione della variante di Ponte San Marco, sono intervenuti anche i consiglieri provinciali di opposizione con un’interrogazione al presidente Cavalli. Il punto spinoso è la messa in sicurezza di una galleria lunga 1200 metri, che inizia nella frazione Campagnola di Bedizzole e, dopo il salto del piccolo Monte Fontana, termina in località San Marchino. La lunghezza complessiva: 1.200 metri. «Quello della circonvallazione di Ponte San Marco — osserva Crottogini — è un nodo che stiamo cercando di risolvere da anni, finora invano. Più volte abbiamo sollecitato più volte tutti gli enti per stabilire i tempi per l’inizio delle opere “. I lavori furono avviati nel febbraio 1992. L’opera avrebbe dovuto consentire lo snellimento dell’intenso traffico che transita nella zona. Nel triennio 1988–1990 i Comuni di Bedizzole e di Calcinato avevano contribuito, insieme alla Provincia, alla redazione definitiva del progetto, che poi l’Anas aveva iniziato a realizzare avviando i cantieri tuttora in corso. Ma in questi anni l’opera è stata sospesa più volte, perlopiù per motivi tecnici: progetti incompleti, necessità di continui aggiustamenti in corso d’opera (con graduale lievitazione dei costi, che sono passati dai 13,9 milioni di euro iniziali ai 31,5 finali), difficoltà a ottenere in tempi certi i nulla osta necessari per le perizie e lungaggini burocratiche di varia natura. I lavori hanno interessato la tangenziale sud, dalla località nei pressi della strada Gavardina fino alla strada Caselle, per un tratto di 5,830 chilometri, con la posa delle opere complementari: ventilazione in galleria, impianti elettrici, segnaletica e guard-rail. Particolarmente impegnativa è stata la realizzazione del nuovo ponte sul fiume Chiese (lungo ben 260 metri), di due grandi svincoli (uno in località Bertagno-Gavardina, un altro in zona Caselle) e di una galleria artificiale. Una volta terminata, la nuova tangenziale si collegherà con il tratto, già in funzione da qualche anno, che scorre a nord di Lonato, e costituirà un’alternativa alla Brescia-Verona in territorio di Calcinato. e risolverà i problemi di Ponte San Marco, tagliata in due dal traffico della statale.