venerdì, Aprile 19, 2024
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«Faremo sempre vivere le sue opere»

Lions non dimenticano don Serafino Ronchi

Don Serafino Ronchi, una vita spesa ad aiutare i più bisognosi, ha lasciato in eredità tanto amore e le sue opere di solidarietà. Tra i tanti amici che lo hanno sempre sostenuto ci sono i «Leo club Desenzano del Garda e della Riviera Host», il cui presidente è Rino Varoli, il Lions club, e un gruppo di sponsor, tra cui il Comune di Montichiari. Su specifica richiesa di Don Serafino, al teatro sociale Conte Gaetano Bonoris di Montichiari hanno messo in scena venerdì 11 scorso la commedia brillante «La brocca rotta», rappresentata dalla compagnia teatrale «Il nodo»; il ricavato è stato devoluto al consorzio La Tenda di Vighizzolo di Montichiari. I Lions ricordano Don Serafino, figura molto conosciuta in tutta la provincia e nota anche a livello nazionale per le varie iniziative per il Sud del mondo. Originario di San Gervasio Bresciano è stato ordinato sacerdote ed ha svolto attività pastorale a San Zeno Naviglio, a Vighizzolo di Montichiari ed Esenta di Lonato. Religioso di profonda umanità e spiritualità, ha saputo toccare le corde più intime di chi si è avvicinato a lui, sempre animando, con grande capacità di dialogo anche verso i laici, le comunità territoriali ove ha operato. Si è posto da sempre come sacerdote «di frontiera», convinto e carismatico animatore di concrete esperienze di solidarietà umana e di vicinanza alle nuove povertà; tra le iniziative più significative ricordiamo i primi campi di lavoro negli anni ’70 e quelli nel Friuli terremotato, la nascita de «La tenda», una delle prime cooperative di solidarietà sociali bresciane, gerente di una comunità di tossicodipendenti, servizi per minori ed inserimento lavorativo per svantaggiati. Infine la nascita del Grimm per sostenere varie attività benefiche nel Terzo mondo (dall’Africa al Sudest asiatico, dall’Europa dell’est al Brasile) e gestire ogni anno l’adozione a distanza di quasi 1.500 bambini. I Lions Club di Desenzano e della Riviera Host, uniti a tanti amici «non dimenticheranno le opere intraprese da Don Serafino – dice Varoli – tutte degne della nostra attenzione e meritevoli di essere sostenute e divulgate. Noi saremo in prima linea come sempre per promuoverle e faremo l’impossibile per farle vivere».

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