martedì, Aprile 16, 2024
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Turismo 2002 in altalena: tiene l’alto Garda in calo Gardone Riviera , Salò e il basso lago

«L’Italia è un prodotto turistico competitivo?»

È emersa una risposta in chiaroscuro, nel dibattito tenuto ieri al Palafiere di Riva del Garda, alla domanda «L’Italia è un prodotto turistico competitivo?». Titolava così il convegno tenuto in occasione delle fiere turistiche «Ttg Incontri» e «Ttg workshop del turismo incoming», che proseguono anche oggi nella cittadina del basso Trentino. Presente al meeting anche il direttore generale dell’Ente nazionale italiano per il turismo, Piergiorgio Togni. Proprio Togni ha offerto un’interpretazione incoraggiante relativa al settore: «Siamo sicuramente competitivi. L’Italia è oggi al top per una serie di concomitanze e offerte: turismo, gastronomia, ristorazione, ma simpatia giunge anche grazie alla Ferrari e alla Nazionale di calcio. E tutto questo nonostante la concorrenza planetaria. Contiamo 35 milioni di arrivi negli alberghi e siamo ai primissimi posti nel mondo. «La Francia ci sopravanza con 60 milioni? Ricordiamoci che loro conteggiano gli arrivi alle frontiere, non negli hotel, come facciamo noi. Prospettive a breve? Raddoppiare il numero dei turisti nell’arco di cinque anni: possiamo farcela. Nell’ultima indagine di mercato abbiamo avuto la conferma che l’89% dei turisti che vengono da noi è contento. Gli altri si lagnano per i prezzi, i trasporti e la microcriminalità». Meno entusiasta è Ugo Dadomo, consulente turistico: «Rispetto ad altri difettiamo in qualità e nelle infrastrutture. Ma c’è dell’altro: la nostra stagione si limita in media a 6-8 mesi, contro gli 11 mesi della Spagna, che conta 52 milioni di arrivi grazie proprio a una lunga stagionalità. Bisogna migliorare, offrire qualità, contenendo i prezzi». Tra i dati offerti, è emerso il crollo della Spagna (- 40%), ma anche forti flessioni in casa nostra, come il – 20% della Toscana, ad esempio. Liguria e Adriatico hanno tenuto o, addirittura, migliorato di qualche cosa. E il Garda? «Meno 10%», è stato detto. Ma anche questo dato va scorporato e preso con le molle, dicono allo stand della Regione. Infatti, anche il Garda bresciano si presenta in maniera differenziata. Confermano le posizioni dello scorso anno i comuni dell’alto lago, mentre una flessione c’è stata tra Gardone Riviera e Salò, oltre che nella parte meridionale del Benaco; si è toccato anche il meno 20%. E una ulteriore differenziazione la si ha nell’esaminare i singoli mesi. Buono l’inizio di stagione, pessima la parte terminale di giugno e pure luglio. Ripresa in settembre. «Ma – riflette Chicco Risatti, presidente dell’Agenzia territoriale Riviera dei Limoni – c’è da dire che il minore afflusso è stato in alcuni casi determinato dai ritocchi ai prezzi effettuati nel periodo di alta stagione. Poi le cose si sono sistemate. Ma sono errori da non ripetere: la Croazia è qui vicina, e quest’anno molti l’hanno scelta».

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