sabato, Aprile 20, 2024
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Emergenza maltempo. Il Benaco ha toccato l’eccezionale quota di 170 centimetri: fa discutere l’afflusso dall’Adige

Livelli da record, angoscia e polemiche

Tre idrovore scaricano 2000 litri al minuto. Nei locali-caldaie dell’ospedale di Salò , situati un metro sotto il piano terra, penetra un fiume d’acqua. E gli operai dell’Asl sono impegnati giorno e notte nell’operazione di svuotamento. Se il livello salisse troppo, le due caldaie andrebbero in blocco e i pazienti (un’ottantina, quasi tutti nel reparto di Medicina) dovrebbero essere trasferiti altrove. Già allertati i nosocomi di Gavardo e Desenzano. Dalla casa di riposo fuoriescono, invece, 800 litri al minuto. Il piazzale della Canottieri è sbarrato. Le auto non possono parcheggiare. Verso mezzogiorno, gli impiegati delle Poste hanno chiuso «per emergenza» il container nel quale sono accampati da qualche settimana. Un’impresa edile sta lavorando all’interno della sede e li ha costretti a traslocare. Ieri i cittadini sono stati invitati a rivolgersi negli uffici dei paesi vicini. Domani è un altro giorno: si vedrà. Sul lungolago la pizzeria Don Pedro ha dovuto chiamare i Volontari del Garda e i pompieri. Altri negozi (il parrucchiere Guglielmo, la pasticceria Vassalli, Jesus-Versace) sono andati a mollo. Il bollettino dei Foffa, la famiglia che gestisce l’Osservatorio meteo e la stazione sismica, registra 168 centimetri, sei più del giorno precedente. Ancora una spanna e il lago tracima. Nonostante la giornata di sole, ieri la situazione è peggiorata a causa del «suer». Il forte vento che spira da nord ha creato onde altissime, con la cresta. Bellissime dal punto di vista spettacolare, assai meno da quello della sicurezza. In piazza Zanardelli sono state divelte persino un paio di lastre di pietra. L’abbassamento della temperatura ha provocato una nevicata sul Baldo e ridotto le piogge. Ma l’apertura del tunnel Adige-Garda (non succedeva dal 1982), che trasporta 50 metri cubi al secondo, le continue immissioni del fiume Sarca (250 metri cubi), del Ponale, del Toscolano (da cui giungono gli scarichi della diga di Valvestino) e dei vari rii hanno causato una preoccupante crescita. Ieri la galleria è stata chiusa, dopo aver scaricato 4,7 milioni di metri cubi d’acqua dall’Adige. In pratica, il lago è aumentato di 1,27 centimetri, dicono i trentini. A Peschiera vengono rilasciati nel Mincio 190 metri cubi: il limite massimo è di 200. Il Garda cresce a vista d’occhio e i Vigili del fuoco intervengono anche per allagamenti nelle cantine delle abitazioni. La Protezione civile di San Felice, ad esempio, tiene aperto 24 ore su 24 il magazzino di Cisano-Sant’Igaro per distribuire sacchetti di sabbia (i privati devono andare a prenderseli). Ma non va trascurato l’aspetto naturalistico e romantico. Al porto di Portese il suono ritmato dei fili metallici e delle funi sugli alberi delle barche, con le onde che s’infrangono sul molo, sembra la musica di un concerto. La gente dà vita al «turismo dell’onda», spostandosi in auto da una località all’altra per ammirare lo spettacolo. Verso le 18 l’intero lungolago è stato transennato, vietandolo anche ai pedoni. Sirmione ancora sott’acqua, l’ospedale di Salò a rischio-evacuazione di Sergio Zanca Tre idrovore scaricano 2000 litri al minuto. Nei locali-caldaie dell’ospedale di Salò , situati un metro sotto il piano terra, penetra un fiume d’acqua. E gli operai dell’Asl sono impegnati giorno e notte nell’operazione di svuotamento. Se il livello salisse troppo, le due caldaie andrebbero in blocco e i pazienti (un’ottantina, quasi tutti nel reparto di Medicina) dovrebbero essere trasferiti altrove. Già allertati i nosocomi di Gavardo e Desenzano. Dalla casa di riposo fuoriescono, invece, 800 litri al minuto. Il piazzale della Canottieri è sbarrato. Le auto non possono parcheggiare. Verso mezzogiorno, gli impiegati delle Poste hanno chiuso «per emergenza» il container nel quale sono accampati da qualche settimana. Un’impresa edile sta lavorando all’interno della sede e li ha costretti a traslocare. Ieri i cittadini sono stati invitati a rivolgersi negli uffici dei paesi vicini. Domani è un altro giorno: si vedrà. Sul lungolago la pizzeria Don Pedro ha dovuto chiamare i Volontari del Garda e i pompieri. Altri negozi (il parrucchiere Guglielmo, la pasticceria Vassalli, Jesus-Versace) sono andati a mollo. Il bollettino dei Foffa, la famiglia che gestisce l’Osservatorio meteo e la stazione sismica, registra 168 centimetri, sei più del giorno precedente. Ancora una spanna e il lago tracima. Nonostante la giornata di sole, ieri la situazione è peggiorata a causa del «suer». Il forte vento che spira da nord ha creato onde altissime, con la cresta. Bellissime dal punto di vista spettacolare, assai meno da quello della sicurezza. In piazza Zanardelli sono state divelte persino un paio di lastre di pietra. L’abbassamento della temperatura ha provocato una nevicata sul Baldo e ridotto le piogge. Ma l’apertura del tunnel Adige-Garda (non succedeva dal 1982), che trasporta 50 metri cubi al secondo, le continue immissioni del fiume Sarca (250 metri cubi), del Ponale, del Toscolano (da cui giungono gli scarichi della diga di Valvestino) e dei vari rii hanno causato una preoccupante crescita. Ieri la galleria è stata chiusa, dopo aver scaricato 4,7 milioni di metri cubi d’acqua dall’Adige. In pratica, il lago è aumentato di 1,27 centimetri, dicono i trentini. A Peschiera vengono rilasciati nel Mincio 190 metri cubi: il limite massimo è di 200. Il Garda cresce a vista d’occhio e i Vigili del fuoco intervengono anche per allagamenti nelle cantine delle abitazioni. La Protezione civile di San Felice, ad esempio, tiene aperto 24 ore su 24 il magazzino di Cisano-Sant’Igaro per distribuire sacchetti di sabbia (i privati devono andare a prenderseli). Ma non va trascurato l’aspetto naturalistico e romantico. Al porto di Portese il suono ritmato dei fili metallici e delle funi sugli alberi delle barche, con le onde che s’infrangono sul molo, sembra la musica di un concerto. La gente dà vita al «turismo dell’onda», spostandosi in auto da una località all’altra per ammirare lo spettacolo. Verso le 18 l’intero lungolago è stato transennato, vietandolo anche ai pedoni.

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