Situazione sotto controllo ma il rischio è alle porte

Livelli del Garda

Di Luca Delpozzo
Maurizio Toscano

I bat­tel­li e gli alis­cafi del­la per ora pos­sono fare son­ni tran­quil­li. Sui rilievi mon­tu­osi del Trenti­no, del­la Valvesti­no, del Bal­do, di neve ce n’è abbas­tan­za per man­tenere i liv­el­li del lago di Gar­da (nel­la foto) sopra la soglia di ris­chio. Sen­za con­tare i ghi­ac­ciai del Brenta che pos­sono garan­tire per un bel po’ di tem­po un buon appor­to idri­co. Comunque, ieri l’idrometro di Peschiera (fonte: Comu­nità del Gar­da) ha fat­to seg­nare + 80 cm sopra lo zero idro­met­ri­co e uno scari­co a valle di 15 cen­timetri cubi al sec­on­do. I con­sorzi irrigui e le col­ture dell’alto Man­to­vano per ora non han­no bisog­no di mag­giori appor­ti d’acqua del Gar­da. Tut­tavia, se con­tin­u­asse la sic­c­ità i prob­le­mi affior­ereb­bero seri­amente dopo il ponte pasquale, anche per­chè le tem­per­a­ture sono quelle di una pri­mav­era inoltra­ta. Dagli uffi­ci di Gar­done del­la si fa notare che «dal 1° mar­zo i liv­el­li han­no subito una riduzione di appe­na 5 cm; il pri­mo giorno del mese infat­ti l’idrometro era posizion­a­to su 85 cm». Anche la quan­tità d’acqua fat­ta defluire dal sis­tema di rego­la­men­tazione di Salionze è sem­pre rimas­ta la stes­sa, cioè 15 cm cubi, «una situ­azione sta­bile». Un paio di anni fa la per­du­rante sic­c­ità nel mese di set­tem­bre mise in ginoc­chio le col­ture man­to­vane e creò parec­chi prob­le­mi.

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