giovedì, Aprile 18, 2024
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La sensitiva Maria Rosa Busi rivela: «Cercate nei giardini»

«L’oro di Dongo è al Vittoriale»

L’«oro di Dongo», il misterioso tesoro che sarebbe stato nascosto da Mussolini durante la fuga dell’aprile 1945, si troverebbe nel parco del Vittoriale, a Gardone Riviera. A fare la straordinaria rivelazione, destinata a divenire il giallo della nostra estate, è una «sensitiva» bresciana. Il suo nome è Maria Rosa Busi, 54 anni, ausiliaria infermiera presso la Casa di Cura Villa Barbarano di Salò, già conosciuta nella cronaca della nostra provincia per aver indicato la risoluzione, con i suoi asseriti poteri medianici, di alcuni casi di sparizione ben noti, tra cui quello dei coniugi Moreni di Castenedolo e la recente scoperta del corpo di Nicoletta Pezzutti a Darfo. Ma perchè la Busi si sarebbe interessata del famoso «oro di Dongo», sparito dal convoglio che a fine aprile del 1945 stava portando Benito Mussolini ed i gerarchi della repubblica di Salò verso la Svizzera? La storia nasce dall’amicizia che la Busi aveva intrattenuto con Domenica Andreoli, detta la Mimì, sino a che l’anziana donna, che abitava a due passi dal Vittoriale, morì lo scorso 17 settembre all’età di 98 anni. La Mimì era conosciuta da molti, non solo nel gardesano, ma in molti ambienti signorili e vip, come una chiromante e medium di alto livello, e pare che lo stesso Gabriele D’Annunzio, di cui era nota la passione per il soprannaturale, le avrebbe spesso chiesto consigli e si sarebbe confidato con lei. Ma anche Mussolini, nelle sue rare visite al Vittoriale e negli anni della Rsi, quando alloggiava a Gargnano, si sarebbe fatto leggere la mano dalla chiromante di Gardone. «La Mimì mi ha raccontato alcune cose rigurdanti D’Annunzio e Mussolini negli ultimi anni della sua vita – racconta la Busi – ma dopo la sua morte la sua presenza spirituale nei miei confronti si è fatta ancor più pressante. Praticamente ha voluto che ereditassi i suoi poteri per poter poi colloquiare con me alla pari ed è grazie a lei e ad altri spiriti guida se oggi sono in grado di rendere pubblica questa rivelazione: le casse contenenti documenti e gioielli, provenienti dal convoglio di Mussolini verso la Svizzera, il cosiddetto oro di Dongo, si trova nel parco del Vittoriale ed io so dove si trova». Nove anni fa si diffuse la notizia che le casse contenenti questo tesoro scomparso si trovassero nello specchio d’acqua del Lago di Garda di fronte a Gargnano. Venne sul posto anche la nipote del duce, l’onorevole le Alessandra Mussolini per assistere a quel recupero che però si risolse con un nulla di fatto. La segnalazione risultò falsa e di quel tesoro sembra proprio che si siano perse le tracce. A Villa Feltrinelli di Gargnano si svolsero il 14 ed il 16 Aprile 1945 gli ultimi due vertici italo-tedeschi, nella residenza del governo della Rsi, presenti Mussolini, Pavolini, Graziani,Wolff, Von Vietinighoff e Rahn, in cui venne deciso di spostare la sede del governo della Rsi a Milano. Gli alleati stavano arrivando. Il 25 aprile, come ben noto, iniziò l’insurrezione a Milano ed il 28 aprile, contravvenendo gli ordini ricevuti di consegnare il duce agli americani, alcuni partigiani carcerieri di Mussolini e la Petacci li fucilarono a Giulino di Mezzegra. Da quel momento le numerose casse sparirono nel nulla. In esse erano forse contenute anche le famose 62 lettere della corrispondenza tra Mussolini e Churcill, nel quale il premier inglese prometteva alcuni territori (alcune isole greche e Nizza) all’Italia qualora si fosse schierata contro Hitler. Un bottino importante da mettere sul tavolo della pace con la possibile trattativa con gli americani. Invece tutto sparì (anche alcuni documenti segreti sugli Ufo, i rapporti del Gabinetto segreto RS33) e il Duce fu ucciso con Claretta Petacci. Anche i diari della donna sono spariti. «La mia azione e quella della Mimì è di ristabilire la verità – conclude la sensitiva Maria Rosa Busi – ed è per questo che ho già chiesto al Vittoriale ed al sindaco di Gardone, ma anche all’onorevole le Alessandra Mussolini, il via per dare inizio ai lavori di scavo. Sono sicura che quelle casse si trovano nel parco del Vittoriale».

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